L’INCONTRO
Mal a Varese: «Ma a me Furia piace»
Il cantante e attore gallese presenta il suo libro in occasione della mostra “I favolosi anni Sessanta” e racconta un retroscena sul suo brano più celebre
Ha concluso cantando «Furia il cavallo del West che beve solo caffè». Valore aggiunto la voce infantile fatta ad arte della moglie Renata e il coro dei presenti a Sala Veratti. Piacevolissima serata quella offerta da Mal ieri, venerdì 24 ottobre, nell’ambito della mostra I favolosi anni Sessanta allestita da Claudio Sassi che ha affiancato, con il trio I papaveri rossi, il cantante e attore gallese classe 1944, in Italia da metà degli anni Sessanta. Occasione la presentazione del libro autobiografico La furia di Mal, edito da Bertoni.
FURIA, SANREMO E GLI HOMO SAPIENS
«Si è tanto parlato di un mio presunto rancore verso Furia – ha spiegato la voce di Pensiero d’amore –, ma è un errore. Tutta colpa di una battuta e della stampa che l’ha amplificata deformandola. Per interpretare la sigla italiana di quella serie americana degli anni Cinquanta acquistata dalla Rai solo nel 1977, non andai al Festival di Sanremo. La mia presenza era stata annunciata, il brano che avrei dovuto interpretare, Bella da morire, lo lasciai agli Homo Sapiens che vinsero. Non è affatto certo che, se l’avessi cantato io, l’esito sarebbe stato lo stesso, ma qualcuno mi sentì dire: “Quel cavallo mi ha rovinato la vita“. Ancora non sapevo che il 45 giri di Furia avrebbe venduto un milione e mezzo di copie. Pensare che l’incisione non fosse affatto prevista, il brano era nato per rimanere in tv».
UN TUFFO NELLA MUSICA
Ogni volta che Mal citava un disco, Sassi mostrava il vinile, di sua proprietà, alla platea, partendo dal bootleg dei Primitives, un ep con quattro provini dato alle stampe dal produttore inglese per vendicarsi del gruppo che l’aveva abbandonato per il Belpaese. «In quel gruppo ho lanciato un giovanissimo batterista, Pick Withers che, tornato in Inghilterra, è diventato drummer dei Dire Straits». Solo uno dei tanti momenti di carriera accanto a quelli privati, compreso il rapporto conflittuale con le automobili, non esattamente utilitarie. Brillante, spiritoso, al contempo il Mal che ti aspetti e quello che – dichiarazione d’amore per il rock su tutti – ti aspetti meno.
© Riproduzione Riservata


