LA RICORRENZA
«Male e cattiveria non sono il "farmaco" per la pace»
La celebrazione in piazza San Magno a Legnano della Festa delle Forze armate
«Vi saluto con grande emozione: questo potrebbe essere il mio ultimo discorso del 4 Novembre da sindaco. Cinque anni insieme in cui da questa piazza abbiamo guardato al quel preciso momento storico ragionando sul futuro». A prendere la parola per primo il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, che ha congedato la piazza San Magno con un lungo discorso, iniziato proprio con l’emozione di quella che potrebbe essere la sua ultima volta in questa giornata – ieri, domenica 2 novembre – che celebra un momento storico così importante. Legnano ha festeggiato il 4 Novembre con un programma di cerimonie bagnate da una fastidiosa pioggia. Il maltempo non ha comunque impedito lo svolgimento della manifestazione in piazza, conclusa dalla benedizione di monsignor Angelo Cairati e dalla lettura delle motivazioni delle quattro medaglie al Valor Militare della Città di Legnano. Non solo il ricordo delle guerre che toccano profondamente l’animo umano, ma anche un appello per una vera pace. «Ci troviamo qui per fare memoria, che non si limita a celebrare il passato, ma da quel momento storico vuol cercare di capire meglio il presente, l’oggi, e quindi ad agire di conseguenza per il futuro. Oggi facciamo una memoria attiva, che muove le nostre coscienze, di fronte a quello che sta accadendo in varie parti del mondo. Oggi rendiamo omaggio a tutti i caduti delle Guerre: oltre 160mila vittime nel 2024. La guerra non è un pezzo di passato mandato in soffitta, è purtroppo ancora fra di noi».
«NO ALLO SPRECO DI DENARO PUBBLICO PER LE ARMI»
«Oggi più che mai –prosegue il sindaco – siamo difronte a un bivio: stare insieme, proseguire nella costruzione di un altro pezzetto d’Europa o andare in ordine sparso. Non ci servono più armi e l’Esercito, quelle che abbiamo sono sufficienti, ma vanno integrate e usate meglio. La mancanza di cooperazione tra gli organismi di difesa dell’Unione europea produce sprechi tra i 25 e i 100 miliardi di euro l’anno. Sprecare denaro pubblico è sempre vergognoso, ma sprecare denaro pubblico per acquistare armi è semplicemente odioso. L’Europa: “s’è desta” perché è chiamata a una scelta semplice: contare qualcosa o non essere più rilevanti. Anche se venisse aumentata la spesa per la difesa nessuno Stato Europeo, da solo sarebbe capace di affrontare le grandi potenze mondiali».
«IL MALE E LA CATTIVERIA NON SONO IL “FARMACO”»
«Una pace umile, disarmata e disarmante e perseverante – ricordando le parole di papa Leone XIV nel momento della sua elezione al soglio pontificio –. Fare pace si fa fatica, fare pace si soffre. Il male e la cattiveria non sono il “farmaco” per arrivare alla pace. Serve il coraggio per costruire il futuro». La commemorazione ufficiale è poi proseguita con l’intervento di Giorgio Piccioni, presidente Associarma, che ha ringraziato tutte le Forze armate, al quale si è unito anche il vicepresidente Anpi Legnano Giuliano Celin, ricordando come «la democrazia e la libertà non sono un capriccio, ma sono valori fondanti della Costituzione».
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