L’INDAGINE
Malnate, a Parma la caccia del Ris al Dna del killer
Omicidio Fabozzi, via all’accertamento tecnico irripetibile

Da Malnate a Parma. È nella città dove ha sede il Ris, Reparto investigazioni scientifiche dell’Arma, che da lunedì si cerca di dare un nome e un volto al killer di Carmela Fabozzi, la donna di 73 anni uccisa nella sua casa di corte in via Sanvito a Malnate venerdì 22 luglio.
I carabinieri-scienziati stanno infatti eseguendo un “accertamento tecnico irripetibile” sui campioni biologici raccolti a casa della donna alla ricerca del Dna dell’assassino. Nessun nuovo accesso del Ris nell’appartamento di Malnate, dunque, ma operazioni di laboratorio su quanto già repertato nei giorni seguenti al delitto, e cioè campioni di sangue, impronte digitali e altri materiali organici. Dai quali si spera venga fuori un profilo genetico diverso da quello della vittima, che possa condurre direttamente all’autore dell’omicidio o che possa essere usato un giorno come prova schiacciante.
Perché accertamenti “irripetibili”? In parole povere perché lavorare sui campioni vuole dire distruggerli o comunque danneggiarli in modo irreparabile, e per questo gli esiti di questi accertamenti saranno “cristallizzati” subito dopo la conclusione delle analisi, e diventeranno prove a tutti gli effetti per il seguito dell’indagine e anche per un futuro, eventuale processo. Agli accertamenti del resto avrebbe potuto partecipare anche uno specialista nominato dal figlio di Carmela Fabozzi, Angelo, rappresentato dall’avvocato Marco Antonini, come parte offesa nel procedimento penale, a garanzia che le analisi avvengano in modo assolutamente “oggettivo”. Il figlio ha ritenuto però di non “partecipare” all’accertamento tecnico irripetibile, contrariamente a quanto era avvenuto per l’autopsia.
Nessuna novità, poi, per quanto riguarda il funerale: la Procura di Varese non ha ancora dato il nulla osta per la riconsegna della salma alla famiglia, probabilmente perché si attende la conclusione di tutti gli accertamenti tecnici. Nel caso diventasse necessario effettuare ulteriori analisi, si vuole evitare chiaramente di dover procedere a una riesumazione. Carmela Fabozzi è stata uccisa nella sua casa di corte in via Sanvito con due colpi alla testa - sferrati con un oggetto appuntito mai trovato - nella tarda mattinata di venerdì 22 luglio, e trovata a terra dal figlio in serata. Sono stati ascoltati a più riprese i vicini per incrociare le testimonianze, e si cercano anche immagini significative dalle telecamere e numeri agganciati dalle celle telefoniche. Ma i due telefonini della donna sono spariti.
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