IL RECORD
Malnate, i 135 anni del bar Tettamanzi
Oggi la festa. Alla cassa c’è Marisa, 91 primavere: «Il segreto è lavorare sempre»

«Il nostro segreto? Continuare a lavorare». E, d’altronde, alla cassa, nonostante le 91 primavere alle spalle, la signora Marisa non molla un colpo. È ancora lei l’anima e soprattutto la memoria storica del Bar Tettamanzi di piazza XXV Aprile, a Malnate, che oggi, sabato 29 ottobre, compie addirittura 135 anni.
Se non è un record poco ci manca, impreziosito anche dal fatto che l’attività, seppure nel corso dei decenni abbia subìto dei cambiamenti, non si è spostata mai di un centimetro ed è sempre stata gestita dalla stessa famiglia.
Si partì con zio Peppino che, nell’Ottocento, iniziò come panificio, drogheria e ottenne pure la licenza per la tabaccheria. Poi arrivò Gin Isac, così come lo conoscevano tutti a Malnate, il cui testimone venne raccolto dalla moglie Orsolina. Oggi la tradizione continua con Marisa e i figli Gian Paolo e Luigi Borsa.
Nel corso degli anni l’esercizio pubblico si trasformò prima in bar con accanto il negozietto di alimentari, poi i due locali furono nuovamente accorpati, fino a diventare quello che è oggi, il bar e pasticceria, «Famoso - racconta chi oggi lo porta avanti - per i nostri Dolce Varese, la torta Bella Elena, i Brutti e buoni, gli aperitivi e tanto altro». Ma soprattutto «il nostro segreto è quello di non smettere mai di lavorare. Apriamo tutti i giorni dalle 5.30 alle 20».
Solo la domenica il bar Tettamanzi si concede il meritato riposo settimanale.
Per celebrare l’anniversario, oggi alle 17 è stata organizzata una cerimonia nella sala consiliare di via De Mohr, a due passi dal bar-pasticceria, in collaborazione con l’Accademia dei curiosi e soprattutto con gli amici del bar che, guidati da Alfredo Maestroni, hanno creato anche un quaderno di circa trenta pagine: «Abbiamo stampato un centinaio di copie - racconta quest’ultimo - in cui abbiamo raccolto fotografie, notizie storiche, testimonianze dei garzoni di bottega di una volta e poi gli articoli della Prealpina, poesie e quadri di noi amici del caffè letterario, celebrando, in questo modo, la storicità del negozio e il nostro affetto verso le persone che vi hanno lavorato che vi operano ancora». Insomma, un omaggio a un anniversario che ben poche imprese riescono a raggiungere, attraversando due guerre mondiali e toccando tre secoli, in cui dai locali di piazza XXV Aprile sono passati anche personaggi famosi come l’attuale presidente del Senato Ignazio La Russa, i campioni della Grande Ignis e tanti altri.
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