DOPO LA VIOLENZA
Il panettiere aggredito ha paura: «Non denuncio»
La figlia riporta lo stato d’animo del padre e annuncia la fine del rito della brioche notturna: «Cambieremo orari»

Fine del rito della brioche presa di notte dal fornaio. Almeno fino a che i timori non si saranno placati. «Ora ho paura e no, non faccio una denuncia per quanto accaduto». A parlare per il papà, Oscar, de “Il pane da Oscar”, panificio di Malnate, è la figlia Cheyenne. Suo papà «è un uomo timido e riservato», non se la sente di raccontare, «però è giusto che si sappia che cosa è avvenuto con precisione». La notte del 15 agosto ha segnato uno spartiacque, perché ci sono stati spintoni e botte nel negozio.
“TENTATA RAPINA”
«Non un litigio, però, abbiamo subito una tentata rapina che è finita in aggressione», sostiene la giovane. Il padre e uno dei dipendenti di 23 anni se la sono vista brutta. Il tutto è avvenuto verso le 4.30 del mattino. Quando due ragazzi sono entrati e hanno chiesto che venissero riempiti con la crema alcuni cornetti. Poiché l’operazione di riempimento viene fatta - al momento della richiesta - nel retro, nessuno è rimasto a presidiare il registratore di cassa. Nel negozio vi erano il proprietario, 50 anni, e un dipendente di 23 anni. Oscar ha guardato le immagini trasmesse dalle telecamere di sorveglianza e si è precitato fuori dal locale dove si trovava. «I ragazzi stavano cercando di prendere i soldi dal registratore di cassa».
LA LITE E LA PAURA
È scoppiata quindi una lite: il panettiere è stato spintonato a terra e si è fatto male a una spalla, il dipendente è stato ferito alla testa (è rimasto al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo fino alla sera del 16 agosto, circa una settimana di prognosi). Sul posto, sono arrivati i carabinieri. Le persone coinvolte possono procedere per querela di parte, ma al momento Oscar non ha alcuna intenzione di formalizzare una denuncia. Ma perché, se ritiene di aver subito una tentata rapina o furto e una aggressione? «Perché non vogliamo guai e non vogliamo che possano esserci ritorsioni - dice la figlia del fornaio - perché abbiamo dei dipendenti da proteggere e tutelare».
RAGAZZI GIA’ VISTI
I due che hanno causato momenti di alta tensione nel cuore della notte, sono ragazzi che sono stati già visti in zona, conosciuti. «Clienti». Il panettiere si è trasferito in via Caprera da un paio di mesi. Il viavai notturno è così sostenuto che per “regolare il traffico” ed evitare che avvengano episodi spiacevoli nel cuore della notte o schiamazzi che possano disturbare chi vive nella palazzina accanto, è stato assunto un buttafuori. «Solo che la sera dell’aggressione aveva finito il proprio turno ed era già andato a casa».
SOTTO CHOC
La figlia del panettiere racconta che il padre è rimasto sotto choc ma che è già tornato al lavoro. «Qualcuno ha detto che la discussione è nata perché per le brioches è stata chiesta un cifra troppo alta, non è così, figuriamoci se mio padre si mette a litigare per queste ragioni - racconta la giovane -. Quanto è accaduto ha davvero colpito tutti noi che da generazioni facciamo questo lavoro, il pane veniva fatto dal mio bisnonno...». Un lavoro faticoso, romantico per certi versi e d’altri tempi. Una attività notturna che in questo caso è stata resa insicura dall’incursione dei malintenzionati.
STOP A PIZZE E BRIOCHES DI NOTTE
«E per questa ragione abbiamo deciso di non tenere più aperto la notte come abbiamo sempre fatto per vendere brioche e pizza appena sfornate e di dotare i locali di sistemi di sicurezza e protezione ulteriori». Il rito del cornetto notturno che ha sempre richiamato decine e decine di persone ogni sera, soprattutto ragazzi da vari comuni della provincia, ma anche lavoratori in partenza per la Svizzera, sembra destinato a tramontare. Invece che 23 ore su 24 di apertura ora sarà aperto dalle 6 alle 21. Stop.
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