SOLDI E PROTESTE
Lo stipendio del sindaco s’impenna: polemica a Malnate
Da 1.500 euro a 4.140 euro lordi al mese. Damiani: «Moralmente deprecabile». Manini: «È la legge»

Sindaco, vicesindaco e assessori di Malnate riceveranno tra il doppio e il triplo dello stipendio rispetto a chi li ha preceduti. L’aumento è stato annunciato in Commissione “Organizzazione e finanze” dove sull’argomento, maggioranza e opposizione se le sono date di santa ragione per oltre un’ora. Vediamo nel dettaglio.
Se, finora, l’ultimo stipendio del sindaco uscente, Irene Bellifemine, era di 1.500 euro lordi al mese, Nadia Cannito si prenderà 4.140 euro. E, a scalare, anche gli assessori saliranno a 1.863 euro al mese e il vicesindaco a 2.277. Va detto, però che, se fossero lavoratori dipendenti, gli emolumenti vengono dimezzati e, a essi, va tolto anche un 25-30% circa per arrivare al netto.
DISCUSSIONE ACCESA
Questi i numeri che hanno scatenato una discussione molto accesa nella commissione di mercoledì sera. Sandro Damiani di Fratelli d’Italia ha parlato di decisione «moralmente deprecabile». Ancor più duro Mario Barel di Lombardia ideale: «Amministrando», ha affermato, «e sentendo l’odore della povertà, ciò dovrebbe spingervi a fare qualcosa di diverso, come la rinuncia agli aumenti e l’istituzione di un fondo per le famiglie bisognose». Invece si prende una decisione «legittima, ma scandalosa».
L’EX SINDACO
Mentre Irene Bellifemine di Malnate sostenibile ha affermato: «Qui si passa da 1.500 a 4.100 lordi in un mese. Si tratta di una questione di opportunità etica perché, quando si sceglie di fare politica, il primo obiettivo non deve essere quello di guadagnare, ma di mettersi a disposizione della comunità. Non è volontariato, va bene, ma si potevano pensare a degli scaglioni diversi».
LA RISPOSTA
Sull’argomento la prima cittadina ha risposto ieri con una nota: «Ogni nuova giunta è chiamata a confermare le indennità previste dalle diverse normative vigenti al momento dell’insediamento», ha dichiarato il sindaco Nadia Cannito, «e quindi abbiamo deciso di adeguare le indennità a quanto previsto» (dal Governo Draghi, ndr).
In commissione è stato soprattutto Olinto Manini della Lista Insieme Maria Croci a difendere la maggioranza: «Negli anni Ottanta molti non percepivano compensi o solo un piccolo rimborso», ha detto, «compreso il sottoscritto. Oggi la Legge dice che l’emolumento del sindaco deve essere il 30% di quello del presidente della Regione Lombardia e la maggioranza ritiene che sia corretto e pure io ne sono convinto, perché i tempi sono cambiati». Cecilia Carangi del Partito democratico ha ricordato come da consigliere provinciale l’indennità sia pari a zero e, anzi «devo pagare 290 euro l’anno di assicurazione. Inoltre anche Somma Lombardo, Cassano Magnago, Tradate, Caronno Pertusella, Samarate hanno le nostre stesse cifre e ben pochi Comuni se le sono diminuite».
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