IL CASO
Malnate, uccisi tre aironi cenerini
«Ipotesi bracconaggio» sospettano le guardie. Ritrovamento nel parco Valle del Lanza

Tre aironi cenerini morti e un dubbio che sembra una certezza, ovvero quello che si tratti di bracconaggio. Arrivano brutte notizie del Parco Valle del Lanza dove, in pochi giorni, si sono registrate tre segnalazioni di esemplari morti di questa specie protetta.
A trovarli sono stati alcuni visitatori dell’area naturale che, fra le fronde verdi e le foglie ingiallite dell’autunno, hanno scorto qualcosa di immobile e di colore bianco e grigiastro. Pensando al solito sacchetto di rifiuti abbandonato, gli escursionisti si sono avvicinati per raccoglierlo ma, giunti a pochi metri, hanno notato, invece, una testa ripiegata su se stessa, con un lungo becco. Era un airone cenerino esanime, morto.
E così, altri due volatili sono stati trovati senza vita: uno sempre nel territorio malnatese, mentre un altro si trovava fra Cagno e Valmorea, nel Comasco.
Che cosa sta succedendo? Difficile pensare a un’epidemia anche se, nei prossimi giorni, potrebbero essere avviati degli accertamenti scientifici. Nel frattempo, secondo il Parco, si tratterebbe di bracconaggio: «Non abbiamo la prova definitiva - spiega Marco Pizzato, coordinatore delle Guardie ecologiche volontarie (Gev) - ma l’ipotesi è molto probabile. Pensiamo che qualcuno abbia sparato agli aironi oppure, in secondo luogo, che siano stati avvelenati. Tuttavia propendiamo per degli spari, perché la stagione della caccia è aperta».
Quindi i bracconieri possono mimetizzarsi con chi, invece, segue le regole, come la maggioranza dei cacciatori. «Riteniamo che l’uccisione degli aironi cenerini sia opera di qualche persona infastidita perché questi volatili sono ghiotti di pesce e, quindi, sono invisi a chi pesca».
Ad ogni modo, dal Parco Valle del Lanza ricordano che la loro uccisione è «un reato. Ogni commento è superfluo. Chiunque assista a episodi di bracconaggio non esiti a denunciarli alle autorità competenti».
Nel febbraio scorso erano state invece ritrovate tre teste mozzate, un mucchio di ossa e di pelli di cinghiali morti e abbandonati nei pressi di via Mulini, a Cantello, appena al di fuori dai confini dell’area protetta. Anche in quel caso, secondo le Gev intervenute, si sarebbe trattato di animali vittime di bracconaggio, abbattuti, macellati e i cui resti, poi, sono stati buttati nel bosco. Mentre, almeno nell’ultimo decennio, questo è il primo episodio che riguarda gli aironi cenerini. Quest’ultimo è il più grande tra gli aironi europei: becco massiccio e appuntito, corpo grande e compatto, il piumaggio è di colore grigio e bianco, mentre le zampe e il becco sono gialli.
Come tutti gli aironi vola tenendo il collo ripiegato a “S” e si ciba di pesci, anfibi, piccoli rettili e mammiferi, insetti e altri invertebrati. Caccia normalmente di giorno, anche in gruppo, restando immobile in attesa di individuare la preda. È presente in Europa, Asia e Africa ed è diffuso in Pianura Padana soprattutto lungo i fiumi di Lombardia e Piemonte.
E tornado ai bracconieri, anni fa il caso sempre a Malnate di un uomo del suo fucile finiti in Cassazione.
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