POLARIA IN AZIONE
Bambina salvata dalla tratta
«Lui? Io non lo conosco»: arrestato in aeroporto l’africano che la stava portando in Francia

Una tratta di ragazzine minorenni destinate alla prostituzione sul mercato francese: è questa l’agghiacciante ipotesi che potrebbe emergere dall’arresto di un cinquantenne del Camerun, fermato nel tardo pomeriggio di venerdì dalla polizia aerea di Malpensa. Sbarcato da un volo proveniente da Douala insieme a una connazionale di non più di quattordici anni, è stato subito bloccato dagli agenti per accertamenti mirati, perché il fenomeno dei traghettatori di clandestini dall’Africa all’Europa è noto e molto diffuso.
L’uomo ha mostrato i propri documenti e quelli della ragazzina che viaggiava con lui. «Devo accompagnarla in Francia dai suoi genitori», ha spiegato ai poliziotti. La giovane fissava il volto degli agenti con gli occhioni sgranati e uno sguardo molto eloquente. Gli operanti hanno dunque approfondito i controlli sul passaporto della piccola notando l’assoluta differenza tra la foto e il volto che avevano davanti. La domanda diretta l’hanno posta proprio a lei: «Sei tu?». «No», ha risposto la quattordicenne. A quel punto il camerunense ha modificato le versioni rese all’atterraggio, complicando la sua posizione.
La quattordicenne ha mandato in fumo il piano: «Io questo non lo conosco proprio», ha rivelato la piccola. «Non so perché mi stia portando in Francia, io in Francia non conosco nessuno e i miei genitori non sono lì, non li devo andare a trovare».
Gli agenti hanno subito informato il pubblico ministero Francesca Parola che ha ordinato l’arresto e disposto la collocazione della quattordicenne in un centro per minori stranieri non accompagnati dai genitori. L’africano - che è difeso dall’avvocato Stefania Gennaro - verrà interrogato domani mattina, lunedì 29 marzo, dal gip Piera Bossi. Le accuse sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con uso di mezzi di trasporto internazionali al fine di un profitto. Saranno molti gli aspetti che dovrà chiarire e spiegare soprattutto le contraddizioni emerse dalle dichiarazioni della minorenne (che sulla sua età non è stata comunque in grado di dare riferimenti precisi). Ci sarà però molto da scavare sotto a quel che sembra davvero essere solo un epifenomeno. Il sospetto è che ci sia una organizzazione strutturata e metodica, con compiti e ruoli assegnati affinché il meccanismo non si inceppi. D’altro canto il camerunense fermato venerdì era passato dallo scalo già a novembre, in compagnia di un minore, direzione Francia.
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