IL PIANO
Volandia, il sogno può decollare
Presentato il progetto di raddoppio. Reguzzoni: «Sarà uno dei musei più grandi al mondo»

Volandia, il sogno continua. «Dobbiamo pensare in grande», l’imperativo del presidente Marco Reguzzoni, che ieri mattina, venerdì 29 marzo, ha rivelato l’ambizioso piano di sviluppo 2019-29.
Servono 10 milioni di euro per arrivare a «raddoppiare gli spazi e triplicare il numero di visitatori».
Il nuovo volto di Volandia sarà racchiuso in «un complesso da 280mila metri quadrati destinato a diventare uno dei musei più grandi del mondo - rivela Reguzzoni - e, con la collaborazione di tutti, anche uno dei più belli».
Nel nuovo piano decennale di sviluppo, approvato due settimane fa dal CdA della Fondazione Museo dell’Aeronautica, ci sono due padiglioni nuovi e la completa riorganizzazione degli attuali spazi, un maxi-parcheggio da 1.500 posti auto, un parco aperto al pubblico, una rotatoria sulla strada provinciale di accesso, l’impianto di riscaldamento per consentire la fruizione del museo per tutto l’anno, nuovi ristoranti e negozi, un percorso didattico dedicato ai princìpi del volo, un padiglione esterno con accesso diretto al museo dalla passerella che conduce a Malpensa e persino una scuola per tecnici manutentori degli elicotteri, grazie a tre mezzi che verranno messi a disposizione da Agusta.
Un progetto su dieci anni, come già nel 2005 quando l’allora presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni diede il via al parco e museo del Volo, che era già previsto all’interno del piano d’area di Malpensa sull’area parzialmente dismessa delle ex Officine Caproni, di proprietà di Agusta (oggi Leonardo).
Ambizioso come allora: «Sembrava velleitario e utopico oppure poteva diventare una voragine senza fondo - racconta Marco Reguzzoni - ma grazie ai volontari, alle aziende e ai visitatori che ci sono stati vicini il sogno si è realizzato, meglio di quanto sperassimo. Ora però dobbiamo guardare avanti, perché il museo non può essere statico ma deve essere sempre vivo. Dobbiamo pensare in grande».
Il primo passo necessario è l’acquisizione a titolo definitivo degli spazi da Leonardo. L’accordo c’è già, ma solo questa partita richiederà un investimento di circa tre milioni di euro. In tutto, compresi gli interventi di manutenzione ai capannoni già in uso e quelli di restauro sugli stabili liberty, servono circa dieci milioni di euro per completare il progetto.
Un milione è stato chiesto alla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Emblematici”, un altro milione e mezzo lo metterà una banca per finanziare il progetto del maxi-parcheggio, che è pronto a partire fin da subito, non appena ci saranno tutte le autorizzazioni, in modo tale da poter mettere a disposizione i 1.500 posti auto previsti già per gli operatori aeroportuali nel periodo caldo dei tre mesi di chiusura di Linate, sulla base di un accordo da stipulare con Sea.
Con i nuovi spazi Volandia acquisirà «almeno venti aerei in più», tra cui alcuni già pronti da ritirare o da posizionare (come il PD808 o il business jet «che sarà visitabile»), mentre arriveranno altri pezzi pregiati come «sua maestà l’F104», l’«elicottero del Papa» (HH-3F), il Tornado, il Mustang P51, un Canadair, l’elicottero Mangusta il convertiplano Project Zero e «qualche Boeing che cessa l’esercizio», oltre ai mock-up, come l’S55 di Italo Balbo (che verrà piazzato nel padiglione dell’ala fissa al posto del DC3 destinato a finire sotto il padiglione esterno) e il missile Ariane.
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