LA DECISIONE
Maltrattò la moglie, la risarcisce e non andrà in cella
Concessa la giustizia riparativa a un imprenditore di Sesto Calende. Sconterà la pena con l’affidamento in prova ai Servizi sociali
Era stato condannato dal Tribunale di Varese a cinque anni per maltrattamenti in famiglia commessi alla presenza dei figli minori con l’aggiunta della misura accessoria della sospensione genitoriale per 10 anni. Ieri, giovedì 23 ottobre, l’imputato, un imprenditore di Sesto Calende, che rischiava di finire in carcere ha evitato la detenzione in extremis grazie al concordato accolto dalla prima Corte d’Appello di Milano, che ha stabilito di ridurre la pena a tre anni di reclusione.
Il patteggiamento in Appello, accolto dai giudici e in precedenza autorizzato dalla Procura Generale, è stato concesso perché l’uomo ha risarcito integralmente (con 20mila euro) l’ormai ex moglie, in linea con quanto stabilito dalla sentenza di primo grado, e perché ha deciso di intraprendere un percorso di giustizia riparativa per uomini che hanno tenuto «condotte maltrattanti». Sconterà la pena con la misura alternativa dell’affidamento in prova ai Servizi sociali.
L’articolo completo sulla Prealpina di venerdì 24 ottobre in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
© Riproduzione Riservata


