LA VICENDA
Manifesti diffamatori, dopo tre anni arrivano le scuse
Giuseppe Trevisan era finito a processo. Oggi la lettera indirizzata agli allora consiglieri di opposizione e al tecnico comunale di Gazzada Schianno

A distanza di oltre tre anni dai cartelli diffamatori che avevano provocato notevole tensione a Gazzada Schianno, sono arrivate le scuse firmate dall’autore, Giuseppe Trevisan. L’uomo, fratello dell’ex sindaco Paolo Trevisan, ha scritto una lettera indirizzata alle quattro persone finite nel mirino dei manifesti comparsi nel marzo 2022 in piazza Necchi, piazza Galvaligi e in altri punti del paese.
LA LETTERA DI SCUSE
«Con la presente porgo le mie scuse per i fatti che mi hanno visto imputato a seguito dell’affissione a Gazzada Schianno, in data 5 marzo 2022, in ambito pubblico, di cartelloni a contenuto satirico che hanno generato offesa nei confronti dei signori Patrizia Quercia, Alfonso Minonzio, Francesco Bosco e Stefano Frattini. Sono dispiaciuto per aver ferito la sensibilità e l’onorabilità di chi ha subito gli effetti delle mie azioni. La sottoposizione all’istituto della messa alla prova sta rappresentando per me un’occasione concreta di riflessione e crescita. Rinnovo con sincerità le mie scuse».
I FATTI NEL 2022
I manifesti, con la grafica di un quotidiano inventato chiamato “La Pretalpina” – allusione trasparente alla Prealpina reale – riportavano titoli dal tono macabro come se si trattasse di cronaca nera. Nei testi venivano indicati per nome tre consiglieri di opposizione e un tecnico comunale, con riferimenti espliciti a vicende politiche locali che allora dividevano la comunità. L’episodio aveva suscitato sdegno immediato, segnando il clima amministrativo e alimentando polemiche accese. Giuseppe Trevisan era stato poi facilmente identificato come autore dei manifesti ed era finito sotto processo per diffamazione aggravata a mezzo stampa. Al termine, la messa alla prova di cui lui stesso fa cenno nella lettera.
FRATTINI: «ERANO GRAVI OFFESE PERSONALI»
Oggi a commentare le scuse è l’attuale sindaco Stefano Frattini, uno dei destinatari degli attacchi di allora, quando era consigliere di opposizione: «Finalmente sono arrivate le scuse per i manifesti diffamatori, nei quali non ho mai ravvisato un “contenuto satirico” ma gravi offese personali nei confronti delle persone coinvolte».
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