Ladri di caramelle al bar
Via anche le monete e il corno portafortuna

Prima hanno vissuto un anno di pandemia e di chiusure a singhiozzo. Ora hanno subìto pure un furto: è stato un anno pesantissimo per i titolari dei bar e in particolare nelle scorse ore è piovuto sul bagnato a «La dolce vita» di Marchirolo, presa di mira dai ladri.
I furfanti sono entrati nei locali probabilmente di notte, approfittando del buio e del coprifuoco che non vede in giro praticamente nessuno. Sfruttando, appunto, le tenebre, si sono recati in viale Rimembranze 11 e hanno usato il piede di porco: prima hanno divelto la porta di ingresso e poi hanno scardinato anche quella del terrazzo. Quindi, una volta nel locale, hanno agito indisturbati.
Innanzitutto si sono fiondati sulla cassa, dove hanno prelevato circa 150 euro, portando via pure le monetine da 1, 2 e 5 centesimi. Poi hanno arraffato il telefono che il bar utilizza per diffondere la musica nel locale. Infine, evidentemente, si sono dimostrati particolarmente golosi, visto che hanno completato l’opera, concedendosi un dessert e riempiendosi le tasche di centinaia di caramelle, assieme al cornetto napoletano porta-fortuna del bar.
La scoperta è stata fatta la mattina seguente, quando la titolare è giunta sul luogo di lavoro trovando le porte aperte e che sbattevano a causa del vento forte. Poi, una volta entrata, ha riscontrato il furto.
«Dopo un anno di grande sofferenza a causa della pandemia e delle chiusure - racconta l’esercente con amarezza - in cui sono rimasta aperta anche sette giorni su sette per portare a casa pochi euro, ora mi è capitato pure questo. Sono esterrefatta. Ma non mollo e cerco di guardare il lato positivo della vicenda: perlomeno, nonostante il furto e i danni che, più o meno ammontano a circa 1.000 euro, poteva andare peggio». La donna ha sporto denuncia ai carabinieri di Marchirolo, i quali hanno avviato le indagini.
Nonostante quest’ultimo episodio criminale, si sottolinea come non si stia vivendo un periodo complicato sul fronte della sicurezza nel paese che dà il nome all’omonima valle dopo gli atti di vandalismo e i colpi notturni sulle auto con raffica di vetri rotti.
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