L’ALLARME
Marzio e la frana: potrebbe riaccadere
Servono risorse per la messa in sicurezza della montagna

«Nel nostro paese è venuta giù la montagna, ha provocato danni a noi e ai Comuni sottostanti. Eppure, a oggi, a parte un contributo della Comunità montana del Piambello, non abbiamo ricevuto un euro per la messa in sicurezza gli smottamenti».
La denuncia arriva da Maurizio Frontali, sindaco di Marzio che lancia un appello affinché, almeno prima dell’arrivo della prossima primavera, si possano attivare interventi di prevenzione e di sistemazione dei versanti montuosi che tanti danni hanno causato quasi otto mesi fa. Altrimenti il rischio è quello di rivivere quanto successo il 7 giugno dell’anno scorso.
Ovvero: strade trasformate in fiumi di fango, melma ovunque e, soltanto per miracolo, nessun morto o danno irreversibile.
«Ascoltando anche gli anziani del paese - racconta il primo cittadino - in cent’anni non era mai capitata una situazione del genere».
E senza dimenticare che, proprio da Marzio si è innescata la “valanga” di fango che ha travolto i paesi sottostanti: Lavena Ponte Tresa e Brusimpiano, e che ha messo in ginocchio numerose famiglie e attività produttive. Insomma, visto che cosa è accaduto sul finire della scorsa primavera, bisognerebbe intervenire subito per evitare che accada di nuovo. Invece, stando a quanto espone Frontali, «siamo riusciti a sistemare la situazione in via Porto Ceresio grazie alla Comunità montana del Piambello e poi siamo intervenuti coi volontari e con qualche altra azione nostre spese».
Da sola, però, Marzio, con il bilancio di un Comune da poco più di trecento abitanti, chiaramente non ce la fa.
«Dopo i sopralluoghi e i documenti forniti alla Regione Lombardia - aggiunge Frontali (nel riquadro della foto al centro) - noi non abbiamo ricevuto neanche un centesimo».
Peggio: «Non abbiamo avuto nessun riscontro». E mentre la burocrazia e la politica procedono con i loro ritmi non proprio spediti, se arrivasse un altro nubifragio, non è detto che non possano verificarsi altri smottamenti.
«Sono stupefatto e arrabbiato - conclude Frontali -. Abbiamo compilato le Rasda, ovvero la documentazione necessaria per il post emergenza ma, poi, non ne abbiamo saputo più nulla».
Eppure i punti critici sono diversi e, quindi, servirebbe iniziare a intervenire in maniera più impattante.
«Per esempio - afferma ancora il sindaco - via Bolchini è ancora chiusa. Poi ci sono problemi anche sul Monte Marzio, che sormonta il paese e dà anche verso il Lago Ceresio. E infine ci sono problemi anche in aree private e pubbliche sulla strada che va verso Ardena e nei pressi del campo sportivo. Spero che la situazione si sblocchi presto».
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