LA VISITA
Mattarella a Varese: «L’Europa non può tornare a un tempo che non c’è più»
Il Capo dello Stato all’Insubria e al Palaghiaccio

«L’Europa non può tornare a un tempo che non c’è più». È questo uno dei messaggi lanciati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ospite d’onore a Varese all’inaugurazione del venticinquesimo anno accademico dell’Università dell’Insubria. Il Capo dello Stato è arrivato in via Dunant poco prima delle 11, direttamente da Malpensa, accolto da un’aula magna strapiena. Imponente la macchina della sicurezza, con un massiccio numero di poliziotti e carabinieri. Ad accoglierlo, numerose autorità civili e militari. «Venticinque anni sono un’età giovanile – ha detto Mattarella, nel corso del suo intervento - ma qui c’è già grande collegamento con territorio ricco di attività produttivo, dinamico e di traino per la nostra economia». Le parole del presidente hanno poi toccato il tema dell’Europa: «Dobbiamo fare la nostra parte per l’Europa nel tempo che ci appartiene – ha detto -. L’unione europea va costruita continuamente, giorno per giorno, perché mutano le condizioni. Bisogna continuare, malgrado affiorino ogni tanto illusioni di ritorno indietro a un tempo che non c’è più, di fronte alle sfide che abbiamo in Europa e in ogni parte del mondo: nessun paese è in grado di affrontare da solo queste nuove sfide. Questo è il grande lascito di quella generazione di padri fondatori e fondamentale è il ruolo delle università: i giovani avvertono di essere cittadini italiani ed europei insieme. Dopo essere teatro di guerre fratridice, ora l’Europa deve essere territorio di pace. E questo compito è affidato ai giovani». Prima di Mattarella, a parlare è stato il ministro Annamaria Bernini: «L’Insubria è tra i migliori atenei d’Italia per tasso di occupabilità – ha commentato -. In venticinque anni avete ottenuto risultati di grande valore, che sicuramente sentirete come punto di partenza e non di arrivo». L’intervento del ministro si è concluso con l’augurio di «spegnere tante candeline ma anche di accendere sogni sempre pi grandi begli studenti». Il rettore Angelo Tagliabue, nel discorso ufficiale, ha rimarcato come l’ateneo varesino sia «il primo in Lombardia per sostenibilità ambientale e sociale. Che cosa ci ha fatto crescere? La risposta è semplice: mettiamo gli studenti al centro del nostro mondo. I professori sono in costante confronto con gli studenti». La lectio magistralis è stata affidata al professor Vincenzo Salvatore, mentre gli altri interventi sono stati tenuti da Cecilia Pellicanò, rappresentante del personale tecnico e amministrativo, e Margherita Crespi, rappresentante del Senato accademico.
Come omaggio istituzionale dell’Insubria, il presidente ha ricevuto una scultura unica, creata per l’occasione e donata dall’autore, Marcello Morandini.
L’INAUGURAZIONE AL PALAGHIACCIO
Dopo la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico all’Università dell’Insubria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è spostato al Palaghiaccio per l’inaugurazione dell’impianto sportivo. Ad accoglierlo, le parole del presidente della provincia Emanuele Antonelli («La provincia di Varese è la sua casa, quando vorrà tornare sarà il benvenuto», ha detto), quelle del sindaco di Varese Davide Galimberti, che ha sottolineato come la struttura, che si candida a essere uno dei migliori impianti sportivi, sia stato progettato e realizzato interamente durante il lockdown, e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha sottolineato la grande importanza dello sport e la vivacità di tutto il movimento varesino.
Alle 13, l’esibizione della campionessa olimpiaca di pattinaggio Carolina Kostner tra l’entusiasmo dei bambini giunti sulle tribune.
Come all’Univesità dell’Insubria, il presidente Mattarella ha iniziato il suo discorso salutando e ringraziando i presenti. «Sono molto contento della mattinata trascorsa qui a Varese - ha detto - e complimenti a chi ha realizzato questo Palaghiaccio. Università e Palaghiaccio sono fatti all’insegna della gioventù. Ancora complimenti e auguri».
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