L’INDAGINE
Diari contraffatti: maxisequestro
La Gdf recupera oltre 35mila copie di “Me contro te” taroccati in tutt’Italia

Anche in provincia di Varese sono state sequestrate diverse copie dei diari scolastici “Me contro te” risultate contraffatte da un’indagine della Guardia di finanza, che ha operato su tutto il territorio nazionale.
Il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Gdf, ha infatti scoperto una filiera dedita alla produzione e commercializzazione di articoli editoriali realizzati in violazione della normativa sul copyright.
Le indagini, sviluppatesi a supporto di altre attività investigative condotte dalla Compagnia di Pomezia, hanno portato al sequestro di oltre 3.500 copie di diari scolastici 2020-2021 riportanti il marchio contraffatto “Me contro te” e privi delle indicazioni attestanti il rispetto della normativa sulla sicurezza dei prodotti.
I sequestri sono stati effettuati sia presso negozi al dettaglio che presso rivenditori all’ingrosso su tutto il territorio nazionale, inclusa la provincia di Varese.
I responsabili dell’illecito, attraverso l’utilizzo di società di comodo artatamente acquisite o costituite, erano riusciti a inserirsi con un proprio canale nella grande distribuzione per la vendita dei prodotti editoriali maggiormente conosciuti dai più piccoli e a loro destinati.
I rivenditori locali, al pari dei grossisti e dei distributori, erano in buona parte ignari della natura illecita dei beni che commercializzavano.
La buona fede degli stessi operatori è stata spesso carpita producendo una falsa scrittura privata con la quale i sedicenti concessionari del marchio venivano autorizzati a vendere i diari direttamente dalla società detentrice all’origine dei diritti di sfruttamento economico (“Me contro te” Srl).
A essere raggirati, oltre alla clientela finale, sono stati quindi tutti i soggetti coinvolti nella catena del valore, fra i quali spicca la menzionata società editrice dei diari all’oscuro del circuito di commercializzazione parallelo venutosi a creare e che, una volta interpellata, ha subito disconosciuto la scrittura privata spacciata per autentica.
L’attività criminale si è rivelata particolarmente insidiosa in quanto il “parallelo” canale distributivo era riuscito prima a sovrapporsi poi a soppiantare, specie in alcune aree del Mezzogiorno, quasi completamente quello ufficiale utilizzato per la vendita dei diari originali.
Il prezzo di fornitura del diario contraffatto riservato ai grossisti (e quello praticato da questi ultimi ai negozi al dettaglio) era di poco inferiore a quello di mercato e, per tale motivo, non destava sospetti circa la possibilità dell’esistenza di una frode; di contro, la tempestività nelle consegne rafforzava il legittimo affidamento del commerciante e del cliente favorendo la realizzazione di proventi illeciti.
Considerato anche l’arco temporale di svolgimento del servizio, ossia a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, il periodo in cui si ha la maggior vendita dei prodotti dedicati alla scuola, è stata data immediata esecuzione ai sequestri effettuati sull’intero territorio nazionale attraverso una complessa e strutturata attività di organizzazione e coordinamento dei Reparti del Corpo per raggiungere in modo capillare le diverse aree geografiche del Paese.
In particolare, i negozianti coinvolti nella commercializzazione dei diari contraffatti sono stati individuati a seguito di una serie di numerosi controlli presso le rivendite al dettaglio dalle quali si è poi risaliti ai distributori, mediante l’acquisizione e l’incrocio di dati e informazioni estrapolate dalla documentazione reperita sul posto.
Le investigazioni hanno inoltre richiesto il costante monitoraggio delle principali piattaforme di commercio online, per il tramite delle quali, in alcuni casi, è avvenuta in modo palese l’illecita distribuzione del diario contraffatto.
© Riproduzione Riservata