ROMA
Mef, si valuta integrazione per redditi tra 8.500 e 9.000 euro

(ANSA) - ROMA, 29 GEN - "L'eventuale estensione del
trattamento intergrativo ai soggetti con una retribuzione lorda
tra 8.500 e 9.000 euro sarà oggetto di un'attenta valutazione".
Lo afferma la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, rispodendo
in Commissione Finanze alla Camera ad un'interrogazione del M5S
sugli effetti della legge di bilancio sui redditi compresi in
quella fascia che - rispetto al 2024 - perderebbero ques'anno il
trattamento integrativo di 1.200.
"Ciò sarebbe dovuto - ha spiegato Albano - alla circostanza
che nel 2024 avevano ricevuto incidentalmente un vantaggio a
causa del meccanismo di riduzione dell'aliquota contributiva,
che aveva conseguentemente portato ad aumentare i redditi
imbonibili Irpef. Cominciando a pagare le imposte, questi
contribuenti avevano ricevuto anche il trattamento integrativo
da 1.200 euro che in mancanza di decontribuzione non sarebbe
spettato".
La sottosegretaria ha precisato che "si tratta di un numero
assai limitato di soggetti e di una platea che normalmente
cambia composizione ogni anno per motivi legati a dinamiche
reddituali e del mercato del lavoro (nuovi ingressi, aumento
delle retribuizioni, maggiori o minori straordinari, maggiori o
minori ore lavorate)". Difficile quindi inquadrarli "in una
specifica categoria di contribuenti".
La valutazione comunque ci sarà e "dovrà tenere conto anche
della possibilità che di questa estensione beneficerebbero non
solo i contribuenti che rientravano in quella fascia di
retribuzione nel 2024", ma anche quelli che si troveranno nella
stessa fascia nei prossimi anni. "L'estensione del trattamento
integrativo mediante una modifica dei suoi criteri di spettanza,
pertanto, sarà esaminate nell'ambito di un processo mirato a un
maggior sostegno per i lavoratori a più basso reddito piuttosto
che per compensare gli effetti di misure temporanee", ha
concluso. (ANSA).
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