SERIE A - PLAYOFF
Mens Sana-Varese: gara 6 senza tre assi. Forse
Il giudice sportivo squalifica per reciproche offese i biancorossi Polonara e Banks e i biancoverdi Brown e Hackett. I giocatori varesini possono pagare l'ammenda, i senesi hanno già beneficiato della condizionale. Ma la Mens Sana presenta ricorso: decisi
L'arrivederci "ruvido" andato in scena a Masnago alla fine di gara 5, potrebbe avere conseguenze importanti su gara 6 di semifinale tra Varese e Siena.
Se infatti la Cimberio potrebbe restare priva di Bryant Dunston, sin qui il più costante tra i suoi uomini migliori, ma anche di Achille Polonara, entrambi infortunati nel corso dell'ultimo intenso match contro la Mens Sana, proprio i senesi potrebbero perdere per un turno i servigi di Bobby Brown e Daniel Hackett. Il motivo?
Entrambi sono stati squalificati, insieme con Achille Polonara e Adrian Banks, per un turno proprio per aver dato vita, a fine gara, all'affatto edificante siparietto d'insulti fra tesserati nel cerchio di metà campo del PalaWhirlpool. Però se Banks e Polonara sono al loro primo castigo e dunque possono congelare la sanzione con l'ammenda di tremila euro, Brown e Hackett erano già stati castigati in occasione della partita contro Milano al Forum, lo scorso marzo: il primo avevo offeso gli arbitri sul campo, il secondo via Twitter ma nessuno dei due aveva scontato lo stop potendo beneficiare della commutazione della sanzione in ammenda.
Un beneficio che però si può "spendere" una volta sola.
A termini di regolamento dunque Siena dovrà fare a meno dei due suoi giocatori - sin qui decisivi nelle tre gare vinte dalla Mens Sana - però la società sponsorizzata dal Monte dei Paschi ha presentato ricorso e l'udienza decisiva è fissata per la mattina di mercoledì 5 giugno, poche ore prima che al PalaSclavo vada in scena gara 6.
A rendere problematica la decisione potrebbe essere il controricorso presentato da Varese sul rispetto da parte della Mens Sana dei termini della presentazione del ricorso.
E in questo caso si gioca sui cavilli, visto che il ritardo con cui i toscani avrebbero chiesto di rivedere la sanzione per i propri tesserati (accomunati nelle accuse di reciproca grave antisportività ai due colleghi varesini) potrebbe essere dipeso da una comunicazione errata da parte della Lega basket.
Il primo comunicato che rendeva infatti note le decisioni del giudice sportivo accomunava tutti e quattro i puniti nella possibilità di ammendare e la Mens Sana, che pure avrebbe dovuto conoscere la "fedina sportiva" dei suoi tesserati, non ha mosso alcuna contestazione.
Il secondo - e corretto - comunicato, inviato qualche ora dopo, evidenziava invece in modo chiaro il fatto che i giocatori senesi avessero già beneficiato della "condizionale" ma qui la Mens Sana è stata celere nel rispettare il termine perentorio di sessanta minuti per opporsi alla decisione del giudice sportivo. Comunque vada, un'ulteriore paginetta di antibasket, sport in deficit cronico di credibilità proprio per l'adattabilità continua, sul campo e nelle sedi di giustizia sportiva, delle regole alle situazioni di fatto.
Altro servizio sulla Prealpina in edicola mercoledì 5 giugno.
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