IL PROCESSO
Mensa dei Poveri, lunedì tocca a Cassani
Slitta per la seconda volta l’interrogatorio del perito tecnico Mauro Tolbar

E due. Per la seconda volta consecutiva Mauro Tolbar, l’ultimo dei testimoni che ha patteggiato due anni nel filone in abbreviato di Mensa dei Poveri, chiamato a deporre dalla Procura di Milano davanti alla sesta sezione penale del Tribunale del capoluogo lombardo, si è presentato in aula per essere sentito. E ancora una volta la sua audizione è stata rinviata all’udienza successiva. Stavolta a far slittare l’escussione è stata l’assenza per improvvisa indisposizione della pm della Direzione Distrettuale Antimafia Silvia Bonardi. Al perito tecnico originario di Borgomanero, classe 1977, non è rimasto che riprendere il suo zaino e tornare a casa. Se ne parlerà nell’udienza di lunedì prossimo.
Così hanno stabilito i giudici che sempre tra una settimana sentiranno, tra gli altri, anche il sindaco di Gallarate Andrea Cassani.
Descritto come “persona di fiducia” dell’ex parlamentare novarese di Forza Italia Diego Sozzani (imputato nel procedimento ordinario in corso di svolgimento), Tolbar dovrebbe rispondere alle domande sul suo ruolo di intermediario volto ad individuare società disponibili a emettere false fatture funzionali al sistema delle retrocessioni ideato dall’ex plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese Nino Caianiello. Emblematica la vicenda della corruzione, reato che in questo filone processuale è imputato a Paolo Orrigoni (anche lui testimonierà lunedì prossimo), legata a doppio filo alla mancata compravendita dell’immobile di via Cadore di proprietà di Pier Enrico Tonetti all’ex presidente di Tigros. Di Tolbar ha parlato nel corso della sua escussione l’ex coordinatore gallaratese di FI Alberto Bilardo: «Tolbar mi era stato indicato dall’ingegnere Sozzani come persona affidabile al quale noi - intesi come Caianiello e il gruppo gallaratese - avremmo potuto fare affidamento per poter dare una veste amministrativamente regolare che coprisse le tangenti che dovevano essere poi retrocesse a Caianiello. Io ho ricevuto da Tolbar dei denari (come nel caso dell’affaire Tonetti-Orrigoni) e li ho trasferiti a suo tempo a Caianiello. Tolbar era una persona molto attiva, che cercava in ogni modo di mettere in piedi affari con i quali si potessero retrocedere tangenti per Caianiello e probabilmente garantire utili per lui».
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