IL PERSONAGGIO
Mercoledì l’addio a Alfredo Castiglioni
L’etnologo s’è spento, alla vigilia del suo 79° compleanno, a Gallarate. Lascia il gemello Angelo e un patrimonio incommensurabile di scoperte. Funerali il 17 febbraio nella basilica varesina di San Vittore

Questa volta non potrà ritornare per documentare, raccontandola con sapienza, l’ennesima scoperta, per lui la più grande.
Alfredo Castiglioni, gemello di Angelo e col fratello tra i massimi etnologi e archeologi contemporanei, è morto la sera di domenica 14 febbraio, a poco più d’un mese dal suo 79° compleanno. Alfredo era da poco rientrato dall’ennesimo viaggio in Eritrea, dove col fratello stava organizzando una spedizione di ricerca nella mitica Terra di Punt.
Come Angelo era milanese di nascita ma varesino d’adozione: entrambi laureati in Economia e Commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, i fratelli Castiglioni sono divenuti un simbolo della passione per l’Africa, sviscerata con centinaia di documentari televisivi, cinque film (a cominciare dal celeberrimo Africa Ama) e resoconti di valore assoluto raccontati in una quindicina di libri, oltre a un Museo straordinario allestito la scorsa estate a Villa Toeplitz, a Sant’Ambrogio Olona.
La fama di archeologi ma anche di etnologi e antropologi, i due fratelli se la sono conquistata spedizione dopo spedizione: nel 1959 cominciarono da etnologi le loro spedizioni in Camerun, studiando le popolazioni paleonegritiche (Mofu, Matakam e Kapsiki), occupandosi un anno dopo di medicina tradizionale nei gruppi etnici che abitano in riva al Golfo di Guinea e al fiume Congo. Una straordinaria scoperta avviene nei primi mesi del 1987 quando, nel Deserto occidentale egiziano, i due gemelli scoprono resti umani e reperti riferibili all’antica dinastia persinana degli Achemenidi, fondamentale per le ricerche dell’Armata perduta di Cambise II (529-522 avanti Cristo), citata nelle Storie di Erodoto. Nel 1989 Alfredo e Angelo hanno poi scoperto la città mineraria di Berenice Pachrysos, citata da Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia ma la loro attività nel Continente Nero è da riferirsi anche all’etnologia e agli studi antropologici nel Sahara orientale, divenuto oggetto di studio del Centro di ricerche omonimo fondato dai Castiglioni. In Niger, invece, nel 1986, durante una spedizione a Gadafaua, cui presero parte anche Ambrogio Fogar , la guida varesina Giancarlo Arcangioli, e il geologo pure varesino Enzo Visco, i fratelli Castiglioni compirono studi scientifici sui resti fossili d’uno dei più importanti insediamenti di dinosauri. Quelle citate sono però solo la punta di un iceberg che oggi riguarda l’Eritrea e la scoperta di Adulis, ipotizzata essere la mitica Terra di Punt raccontata nei papiri dell’Antico Egitto. A quest’ultima scoperta stava lavorando Alfredo, prima d’imbattersi nel suo ultimo viaggio.
Le esequie si svolgeranno nella basilica di San Vittore, a Varese, alle ore 15.30 di mercoledì 17 febbraio.
Ampi servizi sulla Prealpina di martedì 16 febbraio.
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