SINGOLARE SCOPERTA
Messaggio in bottiglia. «Spero tu sia un pirata»
Lettera firmata da un bambino ripescata in fondo al lago a Biandronno

«Caro trovatore della nostra bottiglia alla deriva... ». Inizia così la lettera che ha destato stupore e un filo di commozione a Biandronno. Per tre motivi: il contenuto, l’autore e il mezzo con cui è stata inoltra. Partiamo dall’ultimo. La lettera è stata rinvenuta all’interno di una bottiglia - message in a bottle - recuperata sul fondale del lago di Varese, nel territorio comunale di Biandronno, tra la zona della Strencia e il confine con Bardello.
NELLA GIORNATA ECOLOGICA
Il ripescaggio è avvenuto nel corso della Giornata ecologica, organizzata dal Comune, guidato dal sindaco Massimo Porotti, con la Protezione civile locale. In pratica, il sindaco insieme ai volontari hanno scandagliato il lago, nella fascia antistante la riva, riportando in superficie rifiuti e detriti, in particolare plastica, batterie, pneumatici, boe usate dai canottieri e spinte fin lì dal forte vento delle ultime due settimane. Porotti è entrato in costume, come d’abitudine, sfidando la temperatura del lago che non è quella del Mar dei Sargassi. Questo genere di attività in nome dell’ambiente viene svolta più volte nel corso dell’anno. Il sindaco ne è davvero soddisfatto. E questo è l’aspetto bello. Quello brutto: ogni volta la raccolta di rifiuti è abbondante, segno che da più punti vengono gettati. E da quelle acque possono solo uscire grazie a chi si immerge per tirarli fuori. La modalità: la Protezione civile di Biandronno esce in barca e si dedica alla “pesca”. «Io in costume m’immergo fin dove posso» ribadisce il sindaco.
«SPERO TU SIA... »
Ma stavolta: ecco qualcosa di davvero curioso, la bottiglia col messaggio. «Spero tu sia un Pirata come la immagino e sia disposto a mandarmi una delle tue mappe del tesoro. Anch’io vorrei tanto essere un tesoro. Anche se ho solo 6 anni, quando sarò grande, vorrei diventare un pirata». La scrittura è di un adulto, la firma in basso del bambino. Beh, questa lettera ha emozionato il sindaco Porotti. Un bambino sognatore. Resta da capire quando e da dove l’abbia affidata alla magia del lago. Non ci sono a memoria precedenti di messaggi in bottiglia. È un rituale così antico, da naufraghi, che oggi le nuove generazioni possono conoscere - si spera - attraverso i romanzi di Edgar Allan Poe e Jules Verne. Mettiamoci pure la musica con “Message in a bottle” dei Police, anno 1979.
«CHIAMERÒ GALIMBERTI»
C’è anche l’indirizzo. È di Varese. «Chiamerò nei prossimi giorni il sindaco di Varese Davide Galimberti per chiedergli se vorrà venire insieme a me a portare un saluto a questo simpatico bambino» annuncia Massimo Porotti. Quel messaggio in bottiglia ha lasciato dunque il segno. E pure la grande curiosità di scoprire chi è questo simpatico bambino. Un po’ come succede coi messaggi non d’acqua ma d’aria: legati a palloncini e lanciati in cielo. Atterranno chissà dove e chi li raccoglie prova spesso il desiderio di conoscere il mittente.
Storie da raccontare sui giornali. E comunque: in un’epoca di Social, di dipendenze dallo smartphone che coinvolgono anche i piccoli, un messaggio in bottiglia (lasciato nel lago da un bambino) restituisce un po’ di fiducia.
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