IL CASO
Dede, sì allo striscione per il derby
Omicidio Belardinelli: Salvini dà l’ok all’autorizzazione alla curva interista. Indagini: novanta giorni per cercare il Dna

La curva dell’Inter potrà esporre domenica in occasione del derby la coreografia dedicata a Daniele Belardinelli, l’ultrà del Varese (tifoseria gemellata a quella nerazzurra) morto dopo esser stato travolto da un auto durante la guerriglia tra tifosi scoppiata in occasione di Inter-Napoli il 26 dicembre scorso. Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, la coreografia - una grande immagine stilizzata di Dede e la scritta Gli amici rimangono per sempre - aveva suscitato diverse perplessità tra le forze di polizia proprio per l'opportunità di esporre il volto di una persona che era rimasta coinvolta in maniera attiva negli scontri.
Per sbloccare la vicenda si è speso in prima persona il ministro dell’Interno Matteo Salvini, anche sulla base del fatto che l’immagine era già stata esposta a San Siro. E oggi il ministro si dice soddisfatto dell’esito, dopo aver auspicato un «dialogo costruttivo tra tifoseria organizzata e forze di Polizia per non rovinare quella che per i sostenitori di Inter e Milan rappresenta la partita più importante e sentita della stagione».
LE INDAGINI
Novanta giorni di tempo per una serie di complesse indagini genetiche, "papillari" e "merceologiche" su sei auto di ultras napoletani sequestrate e su tutti gli oggetti sequestrati, come coltelli, bastoni, mazze e roncole.
È il termine stabilito dal gip di Milano Guido Salvini che ha disposto gli accertamenti con la formula dell’incidente probatorio, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sugli scontri tra ultras del 26 dicembre scorso prima della partita Inter-Napoli, nei quali è morto Daniele Belardinelli, investito da una o due macchine.
Oggi, venerdì 15 marzo, il giudice, alla presenza dei legali degli indagati (ventotto in tutto, anche con l’ipotesi “tecnica” di omicidio volontario), ha conferito l’incarico ai medici legali Luca Salvaderi e Pasquale Linarello per le analisi sulle tracce biologiche e ad un maresciallo dei carabinieri per quelle sugli oggetti.
Il giudice, invece, ha respinto la richiesta di uno dei difensori di effettuare le analisi anche su un’auto della polizia, che era presente quella sera in via Novara.
L’ordinanza di ammissione all’incidente probatorio, con accertamenti irripetibili per cristallizzare prove in vista del processo, era stata notificata anche ai cinque ultras interisti, tra cui Marco Piovella e Nino Ciccarelli, difesi dal legale Mirko Perlino, che sono già a processo con rito abbreviato (un altro, Luca Da Ros, ha chiesto di patteggiare) per rissa aggravata e altri reati con sentenza fissata per il 20 marzo, mentre sono indagati anche per omicidio volontario nella tranche ancora aperta.
Le indagini, in particolare, si stanno concentrando su due delle auto della carovana dei tifosi napoletani che subì e rispose al blitz degli ultras interisti, del Varese e del Nizza: un’Audi A3 e una Renault Kadjar.
Gli accertamenti riguarderanno anche una Ford Transit, una Volkswagen Golf, un’Opel Vivaro e una Volvo V40.
«LA POLIZIA NON C’ENTRA»
«L'estensione dell’incidente probatorio all’autovettura della Polizia - scrive, invece, il gip Salvini - risulta del tutto irrilevante rispetto agli accertamenti in corso finalizzati a individuare la vetture o le vetture che hanno investito Daniele Belardinelli».
Infatti, «dai filmati già acquisiti agli atti, e attentamente visionati anche da questo giudice - spiega - emerge che la Volante Meazza della Polizia di Stato ha superato l'incrocio via Novara e via Fratelli Zoia alcuni attimi prima che i primi tifosi interisti sbucassero da questa ultima via per invadere l’incrocio e attaccare la colonna napoletana».
Ovviamente, si legge ancora, «solo dopo tale invasione Belardinelli è stato travolto».
CACCIA AL DNA
I periti dovranno «verificare la presenza di tracce biologiche» su auto (all’interno e all’esterno) e oggetti, «determinare il relativo profilo genetico» e chiarire se le eventuali «tracce siano o meno attribuibili alla persona offesa ovvero ad altri soggetti», oltre a dare conto dell’eventuale presenza «di reperti di carattere merceologico».
In più sono state richieste anche le analisi «dattiloscopiche» sulle auto (sui volanti, per esempio) e sugli oggetti. Le operazioni della perizia inizieranno il 27 marzo.
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