IL CASO
Mille firme per la piazza
Aumentano le adesioni alla proposta del Comitato. Ma il sindaco replica: "Strumentalizzazioni"

Sono oltre mille le adesioni raccolte in poco più di due mesi dal comitato cittadino “Per la piazza Falcone e Borsellino”. Tra gli aderenti semplici cittadini, commercianti e ambulanti. «Non abbiamo alcuna finalità politica -dice Tiziano Parise- Vogliamo semplicemente salvare uno spazio pubblico che appartiene alla comunità».
Per capire i motivi della protesta bisogna spostarsi di qualche centinaia di metri fino all’area Macchi. Un lotto sul quale nasceranno una piazza e nuovi spazi pubblici. Per realizzare questo progetto, però, la giunta deve prima risolvere una partita aperta con un privato proprietario di una parte dell’area. Negli accordi è infatti previsto uno “scambio” di volumetrie che prevede la cessione, da parte dell’ente, di un terzo della piazza Falcone e Borsellino a favore degli spazi che permetterebbero di completare il lotto per la riqualificazione dell’area Macchi. «Noi chiediamo semplicemente -spiega Parise- che venga salvata la piazza e che non sia oggetto di questo scambio. Lo stesso privato ha chiesto all’amministrazione di poter spostare la sua volumetria dalla piazza all’area Macchi».
Attualmente quella piazza ospita un parcheggio, un’area feste e tutti i lunedì il mercato ambulante. Ed è proprio la problematica legata al mercato a preoccupare di più il comitato e gli ambulanti stessi. Lunedì scorso l’amministrazione ha avviato una prima sperimentazione chiudendo l’area della piazza interessata e spostando lungo la strada le nove bancarelle che la occupavano. «Siamo tornati indietro di anni -continua Parise- Abbiamo riportato le bancarelle su una delle arterie principali del paese cambiando la viabilità e andando a smembrare di fatto l’area del mercato. Come testimoniamo le oltre mille adesioni, la piazza rappresenta un bene prezioso per la collettività ma l’unica risposta che abbiamo avuto per il momento è arrivata dal sindaco che ha sottolineato come le elezioni lo abbiano legittimato a prendere qualsiasi scelta di carattere amministrativo. Prendiamo atto, ma continuiamo nella nostra battaglia».
Secca la risposta del sindaco Maurizio Andreoli: «Ci tengo a precisare che le ragioni di questa scelta vanno fatte risalire al 2007, noi non stiamo vendendo un terzo della piazza ma siamo riusciti a salvare gli altri due terzi. Se il comitato vuole davvero essere apolitico, cerchi di evitare le strumentalizzazioni diffondendo notizie inesatte. Abbiamo già incontrato più volte il presidente che si è detto disponibile a lavorare con l’amministrazione per cercare soluzioni condivise».
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