SCUOLA DI VOLO
Mille nuovi piloti a lezione a Malpensa
Il centro di addestramento easy Jet della Brughiera scelto per preparare le giovani leve

Vola (e in tutti i sensi) il connubio easyJet-Malpensa. Se la compagnia area britannica nell’anno in corso ha già tagliato il traguardo record dei 20 milioni di passeggeri trasportati in Italia (il 12% della quota del traffico aeroportuale sulla Penisola), molto lo deve proprio ai risultati ottenuti nella sua base operativa al Terminal 2 dello scalo della brughiera. Oltre 8 milioni i passeggeri che hanno volato con gli aeromobili bianco-arancioni da e per Malpensa. Numeri che descrivono una crescita annua che sfiora il 4% e che rappresentano il 32% dell’intero traffico passeggeri dell’aeroporto che, dall’arrivo della compagnia britannica in loco ad oggi, ha ospitato 70 milioni passeggeri targati easyJet.
Che easyJet creda in Malpensa lo si evince anche dalla scelta di avere aperto il centro di addestramento proprio qui, il primo fuori dalla Gran Bretagna. Ora è la volta di un nuovo progetto di ampio respiro. Come ha spiegato ieri a Milano il country manager Italia, Lorenzo Lagorio, grazie a un accordo siglato con il GruppoCae, Civil Aviation Training Solutions, la compagnia low cost made in Uk recluterà e formerà mille dei suoi futuri piloti attraverso un programma «multi-crew pilot licence». I cadetti saranno formati per gli A320 collocandoli poi direttamente all’interno della compagnia, garantendosi così un ricambio e un ampliamento dei dipendenti per il prossimo futuro. Sede dell’addestramento sarà proprio Malpensa, che diventa così ancora più centrale nelle strategie di easyJet. L’inizio del periodo formativo sarà nel 2020 e l’anno successivo i primi diplomati potranno entrare nelle cabine degli aerei con il ruolo di co-pilota e iniziare così la loro carriera.
Cosa succederà nel concreto nel prossimo futuro in Italia, da nuove basi a nuove rotte? Ieri, non se n’è parlato. In una fase di mercato molto delicata l’attenzione si concentra sulla politica dei piccoli passi e del consolidamento dei risultati. Di sicuro, per dirla con Lagorio, «continueremo a investire sul mercato italiano, perché in questo mercato ci sono ancora spazi di manovra e i risultati del 2019 lo dimostrano». Ieri sono stati resi noti anche i dati finanziari di easyJet, che per la cronaca ha archiviato l’anno 2018-2019 con un utile netto in calo del 2,5%, penalizzato dalle incertezze della Brexit e dal rallentamento dell’economia europea, il tutto in un mercato molto competitivo. L’utile netto è stato di 349 milioni di sterline (408 milioni di euro) per l’esercizio finanziario annuale dal 1 ottobre 2018 al 30 settembre 2019 e il fatturato totale è aumentato dell’8,3% a 6,385 miliardi di sterline. Significativo il risultato dell’utile prima delle imposte, sceso del 26% a 427 milioni di sterline (circa 500 milioni di euro). La riduzione dei profitti obbliga il vettore a sondare nuove aree di sviluppo e cercare rotte ad alta redditività. In quest’ottica va vista il lancio in grande stile di easyJet Holidays, il progetto dedicato ai pacchetti vacanze, che inizierà poco prima di Natale nel Regno Unito e si diffonderà a inizio 2020 in Europa. «Siamo in grado di offrire 100 destinazione europee abbinate a 5mila dei migliori alberghi», ha chiosato Lagorio.
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