CALCIO GIOVANILE
Minacce sul campo, Daspo all’allenatore
Durante una partita della categoria Esordienti, aveva dato in escandescenze contro arbitro, genitori e giocatori avversari: niente eventi sportivi per tre anni

Per tre anni non potrà entrare in uno stadio ma neppure assistere a una partita di volley o di basket.
Il questore del Vco ha emesso un Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive), della durata di tre anni, nei confronti di un allenatore di una squadra giovanile di calcio, il San Pietro Gravellona. Un provvedimento preso nei giorni scorsi dopo un episodio avvenuto a marzo.
Durante una partita della categoria Esordienti, quindi con bambini di età comprese tra i 10 e i 12 anni, l’uomo aveva dato in escandescenze con atteggiamenti definiti dalla polizia «violenti e minacciosi» sia nei confronti dell’arbitro, sia dei genitori dei giocatori della squadra avversaria, la Varzese.
Per fermarlo erano dovuti intervenire due dirigenti sportivi e l’arbitro stesso, altrimenti la situazione sarebbe potuta degenerare. Una situazione spiacevole, tanto che la partita era stata sospesa qualche minuto prima della fine.
La vicenda ha avuto anche strascichi penali, con denunce alla polizia di Stato da parte delle persone coinvolte, ma, nelle scorse ore è arrivata la severa decisione del questore del Vco, Salvatore Campagnolo, che ha deciso di vietargli per trentasei mesi l’accesso alle manifestazioni sportive. I provvedimenti di Daspo possono andare da uno a cinque anni.
Una punizione esemplare per un comportamento anti-sportivo, soprattutto perché messo in atto di fronte ai bambini che dovrebbero apprendere i valori sani e l’aspetto divertente dello sport e non certo la violenza, soprattutto da parte dell’allenatore che è una figura di riferimento per loro.
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