L’APPELLO
«Ministro, aiuti le imprese»
Dal Toso, titolare di Rialti Spa, ha scritto a Giorgetti

Massimo Dal Toso, imprenditore varesino titolare della Rialti Spa di Taino ( azienda che si occupa della trasformazione di materiale plastico in gran parte utilizzato nel settore automotive) alla fine di ottobre del 2019 ha staccato un assegno da poco più di 160mila euro per pagare la bolletta energetica della sua azienda. Due anni dopo, a ottobre 2021, pur avendo messo a punto una serie di investimenti finalizzati proprio alla riduzione del consumo energetico, si è visto sulla scrivania una bolletta pari a 406mila euro.
E le previsioni per questo 2022 sono ancora peggiori: il costo mensile sfiorerà i 600mila euro. Una situazione che non può essere retta a lungo. Ecco perché lo stesso Dal Toso si è messo davanti al computer e ha scritto direttamente al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
«Siamo un’azienda che ha anticipato l’economia circolare e la green economy, ma la domanda è. “a che pro?”. Non possiamo sostenere per mesi questa situazione», si legge nella missiva.
L’appello è chiaro ed è supportato dall’esperienza quotidiana dentro i capannoni.
«Noi stiamo vivendo una situazione veramente complicata - spiega Massimo Dal Toso - che di fatto è un freno alla ripresa e allo sviluppo aziendale. Dobbiamo tener presente che non ci sono margini sul fatturato che possano assorbire l’impatto degli aumenti. Noi abbiamo un portafoglio ordini ancora importante, anche se in calo rispetto all’exploit del 2021, ma rischiamo di perdere delle commesse. Di fronte a questi aumenti energetici non abbiamo potuto fare altro che condividere con la clientela le difficoltà e ritoccare i prezzi. Qualcuno accetta ma molti clienti dicono no e si rivolgono altrove. E, purtroppo, non è plausibile pensare che il prezzo dell’energia possa rientrare nel giro di di un breve periodo, allorché qualche azienda potrebbe decidere di lavorare in perdita per un po’ nella convinzione di poter recuperare in seguito. In questo modo però si innesca la tipica spirale di lavorare sempre più, indebitandosi sempre più, fino al default».
Un intervento del governo, dunque, è assolutamente necessario. Tanto più che anche gli interventi effettuati dall’azienda di Taino proprio per diminuire i consumi energetici non sono sufficienti.
«Il nostro prodotto - spiega Dal Toso - è ottenuto dal recupero di scarti industriali e per essere competitivi abbiamo da sempre percorso la strada dell’efficientamento energetico. In quest’ottica abbiamo pensato e brevettato un nuovo impianto che ha portato anche a cospicui risparmi energetici. Tutto ciò risulta comunque ora non sufficiente a competere a livello internazionale. Noi siamo una azienda energivora e ogni difficoltà che potevamo affrontare e domare con le nostre capacità è stata affrontata e contenuta. Ma ora il rincaro va al di là di quanto sia possibile affrontare da soli». Di qui la decisione di scrivere direttamente al ministro Giorgetti. «Non chiediamo regali - si legge nella lettera inviata all’esponente di governo - ma supporto concreto per superare questo frangente».
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