IL TAVOLO
«Moda e tessile da salvaguardare»
Incontro al Mise per uscire dalle difficoltà. Chiesti interventi mirati. Il bustocco Cavelli: «Servono prezzo fisso di gas ed energia, crediti d’imposta e defiscalizzazioni»
Fare di tutto per salvaguardare un comparto, quello della filiera della moda e del tessile, fondamentale per la tenuta economica del Paese. Anche perché la filiera ha chiuso il 2021 con un fatturato di quasi 92 miliardi di euro, ancora in flessione di circa 6,4 punti rispetto al 2019.
È questo l’appello che giunge da tutte le componenti del settore che hanno partecipato al Tavolo della Moda riunitosi a Roma al Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico.
Il presidente di Federazione Moda Italia, Giulio Felloni, ha lanciato un messaggio forte per il rilancio di un settore che rappresenta l’eccellenza italiana, come secondo comparto produttivo, ma anche ai primi posti per numero di aziende presenti nelle nostre città (con 191.544 punti vendita tra imprese attive e unità locali in Italia) ed occupati (con 278.964 addetti) nel settore commerciale italiano, per non parlare del prezioso contributo alla formazione del PIL e, soprattutto in questo momento, al contenimento dell’inflazione.
«La situazione potrebbe complicarsi per l’intera filiera nel prossimo futuro, con la crescita delle spese e dei costi di gestione. Il comparto del tessile, abbigliamento, calzature e accessori, nel periodo pandemico, è stato presumibilmente il più vessato e il meno ristorato. E, tra l’altro, pur essendo la moda con i suoi negozi una componente fondamentale per le scelte di destinazione turistica e culturale, è stata anche dimenticata dagli importanti contributi a sostegno del turismo nel Pnrr», ha dichiarato Felloni. «È importante che da questo tavolo parta un nuovo impulso a sostegno dell’intero settore. Di più, è indispensabile che il Governo agisca in fretta con aiuti trasversali a cittadini e imprese sul caro energia e cuneo fiscale. Sono, poi, indispensabili aiuti selettivi per rilanciare la distribuzione commerciale della moda a partire dal credito d’imposta sulle locazioni che, con il galoppare dell’inflazione, subiranno ulteriori ritocchi con gli aumenti Istat. Ma è altrettanto fondamentale sostenere il prima possibile il potere di acquisto degli italiani con un intervento mirato di riduzione dell’IVA sui prodotti di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi».
LE RICHIESTE DI CAVELLI
Al tavolo alla presenza del viceministro dello Sviluppo economico Pichetto Fratin ha partecipato anche il presidente bustocco della Federazione industriali dei Tessili vari e del cappello, Matteo Cavelli. Numerose le richieste della sua associazione: «Abbiamo sollecitato un prezzo fisso del gas e dell’energia per le aziende tessili; il rafforzamento del credito di imposta per le collezioni e i campionari tessili che costituiscono un investimento importante per il settore; il credito di imposta per il digitale e green: non solo per i macchinari, ma anche per la tracciabilità del prodotto; la decontribuzione manodopera femminile; e la defiscalizzazione fino a fine anno per premi a dipendente fino a 100 euro mese».
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