Monsignor Cavalli: «Il diavolo c’è»

Dal Santuario della Beata Vergine di Saronno al Monastero delle Carmelitane Scalze di Legnano: è la tratta che percorre ogni mattina monsignor Attilio Cavalli per celebrare la messa in una saletta della struttura religiosa di via del Carmelo, dove visse e operò Madre Maria Elisabetta, la priora con la quale aveva in comune non solo la città natale (Varedo) e la vocazione religiosa, ma anche la capacità di arrivare dritto al cuore delle persone.
Ti guarda con due occhi che sono una promessa di pace, monsignor Cavalli, conosciuto in città forse più per la messa in latino che celebra ogni domenica sera nella chiesa della Madonnina, che per il ministero di sacerdote esorcista, che esercita ormai da una ventina d’anni. Per lui, che è stato penitenziere del Duomo di Milano (ossia coordinatore dei quaranta confessori che operano all’interno della cattedrale milanese), questo incarico costituisce nient’altro che un “completamento”: così come la confessione porta alla guarigione dell’anima, l’esorcismo costituisce una catarsi per il corpo, posseduto dal maligno.
Il telefono di monsignor Cavalli suona a tutte le ore: in questi 20 anni ha risposto a circa tremila richieste di aiuto da parte di persone disperate di tutte le età e i ceti sociali.
Articolo completo sulla Prealpina di giovedì 3 marzo.
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