GIUSTIZIA
Monteviasco, tragedia della funivia: «Mio marito agì in modo corretto»
Sentenza del Tribunale di Varese cinque anni dopo l‘incidente. Le parole della vedova

Sei condanne, con pene che vanno da un anno a un anno e otto mesi nei confronti del direttore d’esercizio e di cinque consiglieri d’amministrazione: così ha deciso il Tribunale di Varese, scrivendo l’ultima parola - almeno per quanto riguarda il primo grado - sulle conseguenze giudiziarie della tragedia di Monteviasco. Il 12 novembre 2018 Silvano Dellea, il caposervizio della funivia di Monteviasco, morì schiacciato tra la cabina e la passerella d’ispezione della stazione di valle. A processo sono finite dieci persone: per tutte l’accusa era di omicidio colposo per le carenze in materia di sicurezza sul lavoro. E per tutti (tranne l’ex sindaco Ambrogio Rossi, deceduto) il pubblico ministero Valeria Anna Zini aveva chiesto la condanna, con pene tra due anni e mezzo e tre anni di reclusione. Di tutt’altro avviso i difensori degli imputati, i quali sostenevano che la morte di Dellea fosse stata soltanto una tragica fatalità.
Il giudice ha disposto anche un risarcimento provvisionale di 50mila euro per ognuna delle cinque parti civili.
Al termine della lettura della sentenza, la vedova di Dellea, Patrizia si è detta «contenta che siano state riconosciute correttezza e professionalità di Silvano: viveva per il suo lavoro e per la funivia, al servizio della comunità».
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