FIGLIO D’ARTE
Moreau Jr., dal Canada a Lugano sulle orme di papà
Il figlio dell’ex portiere del Varese gioca in Svizzera. L’emozione dell’amichevole coi biancorossi: «Riaffiorati i ricordi di quand’ero bambino»

Di padre in figlio. La passione per il calcio, per la parata, per il tuffo, l’ha presa da papà. Del quale, ora, prova a ripercorrere le tracce sportive. E per farlo è tornato a due passi dal Varesotto.
SEDICI ANNI E UN SOGNO
Lui è Evan Moreau, sedici anni, figlio di quel Mathieu Moreau che fu tra i protagonisti dell’ultima scalata del Varese nel professionismo. Il portiere francese, oggi quarantenne, contribuì in maniera robusta alla cavalcata dalla C2 alla Serie B e restò per due stagioni in cadetteria con i biancorossi. Erano i tempi di Sannino (fino al primo anno di B), erano gli anni tra il 2008 e il 2012. Ora Moreau senior vive in Canada, Evan anche. Ma da un paio di mesi il ragazzo italo-canadese (ha doppio passaporto) nato a Sarzana e con sangue italiano (da parte della famiglia materna) si è spostato a due passi da Varese. Motivo? Un periodo di allenamenti e partite in forza al Lugano. Moreau junior suda con le squadre Under 19 e Under 17 del club elvetico e sogna «una carriera in Europa, perché qui il livello è molto alto».
RICORDI VARESINI
E la scuola? Evan, che parla inglese, italiano e un po’ di francese, cerca di conciliare gli studi con lo sport: è iscritto alla Elizabeth Catholic High School canadese. Ha ricordi un po’ sfumati dei tempi varesini («sono passati diversi anni, ero piccolo»). Ricordi che però, in queste settimane, stanno tornando a fuoco: «Nei giorni scorsi - racconta Evan – ho affrontato in amichevole l’Under 19 del Varese – e rivedere quei colori mi ha fatto riaffiorare alla mente le belle sensazioni di quando papà giocava qui. E’ stato il suo periodo della carriera preferito, mi racconta ancora oggi storie e aneddoti di quei campionati».
ALLENAMENTI E PROFESSIONALITA’
Il sedicenne figlio d’arte s’allena forte (ha ereditato la professionalità del padre) ispirandosi al portiere milanista Maignan, il suo modello calcistico: «E’ il mio prediletto, mi piace la sua precisione». Milanista, dunque? Non proprio: «Il Milan mi sta simpatico perché è la squadra che piace a mio nonno, ma io da sempre tifo Paris Saint Germain». E un pochino Varese. Grazie ai trascorsi (e ai racconti) di papà.
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