IL CASO
Morto in casa, doppia tragedia
Il decesso risalirebbe a metà agosto, ora scatta anche l'allarme sanitario per l'intero condominio
E’ una storia spiazzante, certo macabra e altrettanto triste, quella che arriva da un condominio di piazza Pertini. C’è di mezzo una persona morta suicida, di sicuro rimasta nel suo appartamento senza più vita per almeno una decina di giorni (ma si presume che il decesso possa risalire a metà agosto) prima che si scoprisse il dramma.
E ora, dopo cioè che i carabinieri e i vigili del fuoco hanno sfondato la porta di casa scoprendo il cadavere in avanzato stato di decomposizione, c’è un palazzo intero che aspetta che si proceda alla sanificazione di quell’appartamento in cui s’è verificata la tragedia della solitudine e si è scatenato un conseguente disastro sul fronte igienico-sanitario. Le finestre di quella casa lasciate aperte non hanno fatto altro che amplificare gli effetti del problema, perché l’odore, le larve, le mosche hanno cominciato a risalire verso le abitazioni circostanti, inesorabilmente. "Ci spiace dover sollevare il problema in questa vicenda che già di suo è molto triste - spiegano alcuni inquilini - ma non sappiamo più cosa fare. Certo il primo pensiero va a quest’uomo riservato ma gentile, entrato in un dramma che a volte pensi di ascoltare solo in televisione ma che invece puoi trovare davvero a pochi metri da te". Un dramma d’estate che ha scatenato un altro problema. "Lo abbiamo detto ai soccorritori che bisognava mandare una ditta specializzata a ripulire quelle stanze in cui un corpo senza vita era rimasto per troppo tempo, anche perché odori sempre più forti si propagavano per scale e pianerottoli da giorni. Abbiamo avvisato l’amministratore di condominio, la polizia locale e anche l’Asl con numerosissime telefonate e sollecitazioni, però più di due giorni sono passati dalla scoperta della drammatica vicenda e non si è visto nulla".
A quanto pare la proprietà dell’appartamento in cui l’uomo viveva in affitto si sarebbe attivata per procedere con la bonifica, ma la complessità della situazione trovata ha obbligato a far slittare l’intervento in modo da recuperare i materiali necessari a svolgere un’azione efficace in quel contesto assai compromesso. In ogni caso alcuni residenti sono allarmati: "Nel nostro appartamento ormai non si può più stare, siamo invasi dalle mosche e l’aria si è fatta quasi irrespirabile".
Altro servizio sulla Prealpina in edicola sabato 6 settembre
© Riproduzione Riservata