LA TRAGEDIA
Morto in montagna Luca Gerbino, allenò le SolbiAzalee
Il cadavere dell’uomo è stato trovato dopo oltre due settimane di ricerche

Le residue speranze di ritrovare in vita l’allenatore di calcio Luca Gerbino si sono azzerate nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 11 giugno. Il cadavere dell’uomo è stato rinvenuto dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Alagna, intervenuto anche con le sue unità cinofile, e dai vigili del fuoco di Torino nei pressi di Punta Rusca, a quota 2.455 metri, al confine tra Biellese e Valsesia.
Il sessantenne, che aveva guidato in serie B nazionale la squadra femminile delle Azalee Gallarate, era domiciliato a Gattinara e viveva a Cavallirio, nel Novarese. Domenica 25 maggio era partito, perfettamente attrezzato, per un’escursione sul monte Bo, la seconda vetta delle Alpi Biellesi. Gli è stata fatale una caduta che l’aveva fatto precipitare in un canalone. Il suo cellulare risultava spento da martedì 27. Proprio l’esame delle celle telefoniche a cui s’è agganciato in quei giorni aveva consentito alle Fiamme Gialle di restringere il campo delle ricerche, ma probabilmente la salma in un primo momento è stata coperta dalla neve caduta abbondante a fine maggio. Il punto esatto dov’era il corpo è stato individuato dall’elicottero dei Vigili del fuoco. Hanno operato in queste settimane anche i pompieri di Biella, Vercelli e Varallo e il nucleo droni di Torino, e il Soccorso alpino di Biella, Valsesia e Valsessera.
L’escursionista, in possesso dal 2018 del patentino Uefa A, nel corso della sua carriera s’è accomodato sulla panchina di numerose società: dai Pulcini del Gattinara al Suno con un progetto legato all’Inter. Poi eccolo a Borgosesia; s’era quindi concentrato sul calcio femminile guidando la Juniores e la Primavera dell’Inter e le Azalee. Dopo una stagione a Novara, era diventato assistente del Lugano ed head coch dell’Under 17 del Bulè Bellinzago.
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