LA TRAGEDIA
Morto l’imprenditore Bruno Paneghini
Fondatore di Reti, aveva 61 anni. Busto Arsizio in lutto: «Imprenditore di successo e personaggio d’altri tempi»
Bruno Paneghini, imprenditore del settore tecnologico e fondatore di Reti, è morto questa mattina, sabato 29 novembre, alle sette, colpito da un infarto fulminante.
Paneghini aveva 61 anni. Lascia la moglie Ilenia e un’azienda da 300 dipendenti che è diventata un punto di riferimento non solo per Busto Arsizio. La scomparsa di Paneghini ha scosso la città e il mondo dell’imprenditoria e dell’industria del territorio.
LE REAZIONI
«L’imprenditoria varesina piange con profondo dolore la prematura scomparsa di un collega dal grande intuito che ha saputo diventare nel tempo con la sua impresa un punto di riferimento - le parole di Luigi Galdabini, presidente di Confindustria Varese -. Non solo per il successo e la crescita che ha contraddistinto Reti negli ultimi anni, ma anche per come l’azienda grazie alla guida di Paneghini ha interpretato il suo ruolo economico e sociale a vantaggio degli stakeholder, del territorio e delle sue comunità. In primis per i giovani come dimostra l’impegno di Paneghini per Its Incom e per la formazione in generale. Coerente con questa sua figura fuori dal comune e di esempio anche il ruolo di mecenate a sostegno dell’arte. Confindustria Varese si stringe intorno ai suoi cari e alla sua azienda».
Riccardo Comerio, presidente della Liuc, aggiunge che «tutti i componenti del Consiglio di amministrazione dell’Università LIUC sono profondamente colpiti dalla perdita di un imprenditore lungimirante: non solo dotato di un’abilità straordinaria nel fare impresa, ma anche capace di valorizzare e far crescere le competenze delle nuove generazioni, verso le quali ha sempre dimostrato una sensibilità esemplare e un impegno convinto fuori dal comune».
Sergio Colombo, presidente dell'associazione "Enrico Dell'Acqua, ricorda così Paneghini: «Imprenditore di successo, protagonista di importanti iniziative industriali con reti S.p.A., straordinario cultore d’arte e generoso interprete della imprenditorialità bustocca che ha valorizzato con grande passione e competenza. Un personaggio d’altri tempi che lascia un vuoto incolmabile».
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