ARTE&INDUSTRIA
Metti un Campari con Sàri Ember (e anche Depero)
Con la mostra personale «Since our stories all sound like» dedicata alla giovane artista la Galleria Campari, con il patrocinio del Consolato generale di Ungheria a Milano, dà inizio a un percorso espositivo triennale. Sàri Ember, nata a San Paolo in Brasile nel 1985, vive e lavora a Budapest ed è la vincitrice della prima edizione del Campari Art Prize di Artissima 2017 riservato ad artisti under 35.
La mostra è curata da Ilaria Bonacossa, direttrice di «Artissima» (prestigiosa fiera dell’arte che si tiene dal 1994 a Torino), assistita da Michela Murialdo. L’artista è presentata dalla Galleria Ani Molnar di Budapest e propone un tragitto espositivo di opere inedite in marmo, pietra e ceramica dove l’evocazione di volti, maschere, busti rimanda a momenti di intima infanzia vissuti nel suo ambito familiare.
Il titolo della personale si ispira a un verso di «Sin of pride» del poeta americano John Koethe e bene si fonde con il mondo incantato e a tratti fiabesco messo in atto da Sàri Ember, caratterizzato da una rappresentazione teatrale che dà l’impressione al visitatore di essere parte attiva all’interno del contesto espositivo.
Questo evento descritto coincide con i 150 anni di vita dell’azienda e l’aspetto straordinario consiste nella possibilità, per il pubblico, di visitare la Galleria Campari. Il Museo strutturato su due piani e di nuovissima concezione presenta uno spazio dinamico, interattivo e multimediale interamente dedicato al noto marchio.
L’archivio storico Campari, ricco di oltre tremila opere, vede la sua origine a partire dalle «affiches» originali della Belle Epoque, seguite da grafiche e manifesti eseguiti tra gli anni ‘30 e ‘90 da artisti futuristi tra i quali troviamo Fortunato Depero, per arrivare a Bruno Munari, Guido Crepax e Ugo Nespolo. Imperdibili le serie dedicate ai Caroselli televisivi sino ai più recenti spot girati da grandi registi come Federico Fellini.
La cultura estetica espressa da Campari vede, negli oggetti, la raffinata collaborazione di designer di levatura internazionale quali Matteo Thun, Dodo Arsla e Markus Benesch, oltre all’italiano Matteo Ragni. Nello spazio espositivo predomina il rosso, dalle ambientazioni sino al sensoriale, visivo e olfattivo passaggio composto da 4000 gocce sospese al soffitto intercalate da armoniose e elicoidali bucce d’arancio, a generare un avvolgimento totale nel favoloso mondo di Campari.
«Sàri Ember» alla Galleria Campari - Sesto San Giovanni, viale Gramsci 161, fino al 9 settembre, visite guidate gratuite su prenotazione dal martedì al venerdì e ogni secondo sabato del mese dalle 10 alle 17; c’è anche la possibilità di fare una visita guidata con storico dell’arte e terminare con cocktail experience (25 euro); info 02.62251.
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