ERA AI DOMICILIARI
Tragedia del Mottarone, Tadini torna libero
Scaduti i termini della misura cautelare per il capo servizio della funivia
Gabriele Tadini, capo servizio della funivia del Mottarone, è tornato in libertà.
Sono infatti scaduti i termini della misura cautelare ai domiciliari (180 giorni) nella sua casa di Borgomanero.
Il gip Elena Ceriotti nell’ordinanza osserva che non sono giunte segnalazioni di violazioni della limitazione e che già, come richiesto dal suo avvocato Marcello Perillo gli era stato revocato il divieto di comunicare con altre persone che non fossero i familiari. Per questo ne dispone la liberazione.
Tadini resta comunque indagato per omicidio colposo, rimozione di cautele contro gli infortuni sul lavoro e falso. Aveva ammesso a poche ore dalla tragedia dello scorso 23 maggio, costata la vita a 14 persone e con il piccolo Eitan come unico superstite, di avere lasciato inseriti i «forchettoni» per disattivare i freni di emergenza della cabina numero 3 per evitare problemi di blocco dell’impianto.
Era ai domiciliari da quando il Gip Donatella Banci Buonamici, lo scorso 29 maggio, ne aveva disposto la scarcerazione.
Si attende invece il pronunciamento della Cassazione sul ricorso presentato dai legali di Luigi Nerini, gestore dell’impianto, ed Enrico Perocchio, direttore di esercizio, contro la decisione dei giudici di Corte d’Appello di Torino che hanno disposto nei loro confronti la misura cautelare dei domiciliari. La procuratrice Olimpia Bossi aveva infatti impugnato l’ordinanza del gip Buonamici che li aveva rimessi in libertà, non convalidando i fermi.
© Riproduzione Riservata