VERBALI OLTRE FRONTIERA
Multe, la Svizzera batte cassa
Oltre 5.000 verbali non pagati da automobilisti italiani. I morosi bloccati in dogana

È da decenni che le istituzioni italiane si scervellano per trovare una soluzione al pagamento delle multe prese in Italia da veicoli con targa straniera.
La questione sembra irrisolvibile e lascia buchi enormi nei bilanci, specialmente nei Comuni. Tanto che, per frenare la norma, il recente Decreto sicurezza ha vietato di guidare auto immatricolate all’estero a chi è residente sul suolo italiano da almeno sessanta giorni.
Sul banco degli imputati finiscono spesso i veicoli svizzeri, soprattutto nelle aree di confine, come nel Varesotto. Tanto che recentemente il deputato comasco Alessio Butti di Fratelli d’Italia ha annunciato di voler presentare in tempi rapidi una proposta di legge con l’obiettivo «di risolvere definitivamente il problema dei mancati pagamenti elvetici».
Com’è la situazione al contrario? E cioè: cosa succede quando un veicolo italiano o estero prende una multa in Svizzera?
Un quadro della situazione è stato fornito nelle scorse ore dal Consiglio di Stato, il governo ticinese, che sull’argomento era stato interpellato dal deputato Daniele Casalini della Lega dei ticinesi. «Per quel che riguarda le multe disciplinari di competenza della Polizia cantonale - dicono dai palazzi di Bellinzona - la percentuale di incasso per gli automobilisti residenti negli stati confinanti si situa mediamente in questi ultimi anni fra il 70% e il 90%».
E gli altri? «Gli ultimi dati di fine febbraio - si legge ancora nella risposta - le ingiunzioni di pagamento scadute relative a contravvenzioni intimate a debitori residenti nell’Unione europea, ammontano a 6.653 casi, per un importo complessivo di 1.020.891,50 franchi» cioè circa 900.000 euro.
Quale nazionalità si trova in testa alla classifica di chi prende una multa sul territorio rossocrociato e non la paga? Gli italiani.
«Di questi - conclude il Governo - 5.412 casi, (vale a dire oltre l’80%, Ndr) sono riconducibili a debitori residenti in Italia, per uno scoperto complessivo di 782.014,10 franchi».
Che cosa succede nei confronti dei furbetti? Se essi fossero frontalieri, scatterebbe il sequestro del salario. Al contrario, invece, attraverso il sistema di letture delle targhe, appena un automobilista italiano “debitore” mettesse piede in Svizzera, potrebbe essere fermato in dogana e costretto al pagamento immediato.
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