IL CASO
Muore la padrona, la burocrazia “abbandona” il gatto
Da mesi vive solo nel giardino di casa. Alcuni mornaghesi lo stanno sfamando, ma non possono entrare perché è proprietà privata

Muore la sua padrona e da quel giorno si ritrova costretto a sopravvivere da solo, nel giardino di Mornago ormai inselvatichito di quella che fino poco tempo prima era stata la sua casa. E a incappare, pure lui – come spesso succede a noi umani – nelle lentezze burocratiche. La presenza del gatto di cui non si conosce il nome, lì in mezzo a quel prato con l’erba ormai alta di questa casa disabitata, non è però passata inosservata e diversi mornaghesi hanno iniziato – per quanto possibile – a prendersene cura, allungandogli il cibo oltre il cancello. Lo hanno fatto per tutto l’inverno e anche in primavera, nella speranza che qualcosa cambiasse, in meglio.
L’APPELLO IN STRADA
Ma così non è stato e nel frattempo l’erba del giardino e cresciuta sempre più, come il degrado dell’area, mentre le condizioni di vita e di salute del micio hanno iniziato a peggiorare. Al punto che è spuntato in paese anche un manifesto. Un foglio, affisso a un palo, con scritto: “Attenzione, gatto in difficoltà”. E, sotto la foto del felino: «Questo gatto è rimasto solo dopo la scomparsa della sua anziana proprietaria. Vive ancora nella zona e viene alimentato, ma ha urgente bisogno di cure veterinarie, affetto e una casa sicura dove poter vivere sereno». Non mancava un appello finale: «Non lasciamolo solo».
«NON POSSO ENTRARE NEL GIARDINO»
«Questa situazione di abbandono perdura dallo scorso mese di novembre», denuncia una nostra affezionata lettrice. Che chiede aiuto proprio alla Prealpina, affinché si possa arrivare presto a una soluzione. «Ho contattato anche la polizia locale, che peraltro mi ha garantito un interessamento, non mi è però permesso legalmente di accedere al giardino e prelevare il gatto, per poterlo anche curare. Aggiungo – evidenzia la donna – che c’è già una persona che si è resa disponibile all’adozione».
DIFFICOLTÀ BUROCRATICHE
Della questione è a conoscenza anche il primo cittadino Davide Tamborini, che spiega le difficoltà legate a una nuova adozione. «Dopo il decesso della signora, la casa è rimasta vuota. Lei ha ancora una sorella in vita che però abita lontano da qui e ha problemi di salute: ha un amministratore di sostegno – dice il sindaco –. L’iter burocratico per l’adozione è pertanto lungo. E non si può entrare nel giardino, che è privato, senza un permesso». In tutto questo tempo però la popolazione ha in un certo senso adottato il gatto, portandogli regolarmente il cibo, senza violare ovviamente il domicilio. La polizia locale e il Comune nel frattempo hanno cercato di accelerare le pratiche per l’adozione. «Non appena ci è pervenuta questa segnalazione di abbandono ci siamo subito attivati – sottolinea Tamborini –. Purtroppo la faccenda è complicata e ci vorrà ancora qualche giorno per risolverla. Abbiamo contattato l’amministratore di sostegno dell’erede, la questione è meramente giuridica, ma siamo a buon punto».
FORSE IL LIETO FINE
Infatti proprio ieri pomeriggio è arrivata la buona notizia. «Possiamo annunciare che settimana prossima il gatto potrà finalmente essere adottato. L’amministratore di sostegno ha dato il suo parere favorevole e il 24 luglio, quindi giovedì prossimo, il gatto verrà affidato in custodia a una volontaria che se ne prenderà carico sia per la salute che per ciò che concerne la nutrizione».
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