MUSICA
Brebbia è in Pericolo
”Bugie”, nuovo singolo del rapper, che cita il suo paese su un finto giornale

Brebbia in prima pagina. Il quotidiano che tiene tra le mani Massimo Pericolo, colui che a colpi di rap si è guadagnato di diritto lo status di brebbiese più noto d’Italia, si chiama “Bugie”.
Un “fake”, come si dice adesso? In realtà un escamotage, quello della testata immortalata dalla promettente fotografa Giulia Bersani, per lanciare in grande stile la nuova, omonima canzone. “Bugie” è la prima incisione per la major discografica Epic-Sony Music Italia. Né più né meno che un assaggio di “Solo Tutto”, il secondo album di Alessandro Vanetti, questo il vero nome di Pericolo all’anagrafe, in uscita il 26 marzo. Un’uscita, manco a dirsi, molto attesa, anche perché l’album di debutto “Scialla Semper”, quello lanciato dall’inno generazionale “7 Miliardi”, ha riscosso unanimi consensi. Andando ben oltre il perimetro e la “comfort zone” dell’ambito hip-hop.
«Gatto di Brebbia non crede più a nessuno» recita il titolo del giornale del rapper che sfodera, e non è una novità andando a ritroso nelle sue scelte iconografiche, finte orecchie da felino. Una dichiarazione d’intenti per Massimo Pericolo, in cui si rinnova la collaborazione con il produttore musicale Francesco Barbaglia dei Crookers, tra i marchi italiani di electro-house versione esportazione. Con un testo fitto e denso di contenuti, in cui la forma rap evoca la canzone d’autore, racconta ancora una volta il male di vivere. Che è suo, certo. Ma che, a ben vedere, è anche di molti altri. Coetanei e non solo.
Certo, c’è il ritornello furbetto («Baby con le bugie che ci beviamo quanto andremo lontano da ciò che siamo veramente»), ma per il resto c’è davvero tanta carne al fuoco. Con tanti passaggi scomodi e che possono disturbare (come «preferisco chi si impicca a chi riscatta un fallimento facendosi una famiglia»; o ancora «non sopporto questi padri amareggiati e tristi/senza virtù si fanno figli con i vizi»), ma che interpretano un comune sentire («mi hanno insegnato a non mentire con nessuno/ma chi gli ha detto quel che pensa l’hanno escluso»).
«Le persone non riescono a vivere senza mentire. Io sinceramente non so come faccio. Sicuramente mentendo a me stesso. Sicuramente scrivendo. Voglio solo stare il meglio possibile prima di schiattare. Questo è il senso»: così Pericolo ha reso esplicito il suo pensiero a proposito di “Bugie” in un post su Instagram. Dove ha anche aggiunto: «Quando ho scritto “Bugie”, ho pensato a me e a tutti quelli che si sentono in trappola in questa vita, in una famiglia a pezzi, in una cella o in casa propria o semplicemente in se stessi».
Quel che convince di più in quest’ultimo singolo dall’atmosfera inquieta è la capacità di Pericolo di fare il cronista di un disagio esistenziale. Scrive, descrive e poi rappa senza offrire soluzioni. Quelle le lascia ai suoi ascoltatori.
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