IL CONCERTO
Musica in carcere: show di Lazza a Bollate
Esibizione del rapper milanese con Nitro, Jack The Smocker e Dj Damianito. Sul palco anche i detenuti con inediti incisi grazie allo studio di registrazione creato in carcere

«La musica ci fa sentire vivi». Anni fa, nel 2008 per l’esattezza, si esprimeva in questi termini un ragazzo rinchiuso nell’istituto penale per i minorenni Beccaria di Milano quantomai entusiasta della maratona rap fatta dietro le sbarre microfono alla mano da Fabri Fibra, Club Dogo e Mondo Marcio. Due giorni fa, è stato ancora il rap ad entrare in carcere. Stavolta, nella casa di reclusione di Bollate. Protagonista una star del calibro di Lazza. Uno che, per intenderci, ha già incassato un paio di “tutto esaurito” per gli show al Forum di Assago già fissati per gennaio 2025.
NON SOLO LAZZA
Assieme al trentenne rapper milanese di “Cenere”, c’erano anche i colleghi Nitro e Jack The Smoker e Dj Damianito. Una collaborazione fortemente voluta dagli artisti coinvolti e del tutto pro bono. Lo show di Lazza e soci ha suggellato un vero e proprio evento nel corso del quale anche alcune persone detenute hanno portato per la prima volta sul palco gli inediti incisi durante l’anno nello studio di registrazione di Bollate. Infatti, la Cooperativa Articolo 3, che promuove il genere rap come forma creativa di espressione di sé e di riscatto sociale, in collaborazione con Rude Records, ha creato uno studio di registrazione ad uso interno in carcere.I due partner hanno organizzato un laboratorio lungo un anno, tenuto dal team dell’etichetta discografica, che ha permesso alle persone detenute di allargare la loro visione sulla musica e approfondire le dinamiche del cosiddetto “ecosistema musicale”. Il concerto è stato un tassello di un percorso che potrebbe portare, un domani, la loro passione a raggiungere un livello professionale, nei diversi ambiti che ruotano intorno all’industria musicale.
IL COMMENTO DEL DIRETTORE
«Si è trattato di un importante momento di condivisione che ha permesso ai detenuti di vivere due ore di musica con spensieratezza ed entusiasmo», ha commentato il direttore di Bollate Giorgio Leggieri. «Questo evento è stato un momento simbolico fortemente evocativo del modello detentivo di integrazione con il territorio e con i suoi protagonisti che l’istituto di Bollate persegue da sempre».
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