SOGNO CHE SI AVVERA
Nasce “La grande Brera”, inaugurato Palazzo Citterio
Il direttore generale della Pinacoteca di Brera, originario di Busto Arsizio, Angelo Crespi: «Brera come un unicum al mondo»

Sant’Ambrogio non sarà, come ha dichiarato non senza enfasi il presidente del Senato Ignazio La Russa, «il giorno in cui inizia l’anno per i milanesi». Tuttavia, il 7 dicembre del 2024 passerà, a suo modo, alla storia. Non solo per la Prima della Scala, che dopo 59 anni di assenza riporta sul palco del Piermarini “La forza del destino” di Giuseppe Verdi. Ma perché oggi, al civico 12 di via Brera, è stato inaugurato Palazzo Citterio, che da domani sarà aperto al pubblico. Nasce quella che Franco Russoli, visionario direttore della Pinacoteca di Brera dal 1957 alla sua scomparsa nel 1977, aveva denominato “La Grande Brera”. Un sogno durato 52 anni. Da quando, cioè, lo Stato acquistò il settecentesco palazzo in stile barocchetto milanese, con l’obiettivo di consentire alla Pinacoteca di crescere con l’arte del Novecento diventando, non solo luogo di conservazione, ma anche centro di sperimentazione e ricerca.
L’OPINIONE
«Abbiamo lavorato dal 15 gennaio scorso, giorno del mio insediamento, focalizzando la data del 7 dicembre», ha dichiarato il bustocco Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, di Palazzo Citterio e della Biblioteca Braidense. «Ci siamo dati il compito di concludere il cinquantennale percorso di Palazzo Citterio entro il 2024, perché crediamo che sia un atto doveroso, eticamente ed economicamente, l’apertura di questo edificio che consente l’ampliamento della Pinacoteca. Un atto che consente di pensare l’edificio di Brera come un unicum al mondo, con le sue molte funzioni e una collezione antica e una di arte moderna, tra le più importanti al mondo, che corona il sogno di Franco Russoli di realizzare la Grande Brera».
I DETTAGLI
Da domani il pubblico potrà dunque visitare uno spazio per decenni chiuso e oggi restituito alla metropoli lombarda, un museo dove saranno custodite, con un allestimento innovativo, le collezioni Jesi e Vitali, oltre 200 opere che comprendono capolavori dell’arte italiana e internazionale - Carrà, Morandi, Boccioni, Modigliani, Picasso, Braque, Pellizza da Volpedo, Previati - e che sarà sede, negli spazi completamente riallestiti, di importanti mostre di arte moderna e contemporanea.
LE PRIME IMPRESSIONI
Dal ministro della Cultura Alessandro Giuli al presidente della regione Lombardia Attilio Fontana sono arrivate solo parole d’elogio per il direttore Crespi, «la persona giusta al momento giusto, che ha saputo restituire questo palazzo eccezionale alla città». «Noi siamo la città della trasformazione e accettiamo le sfide del cambiamento», ha commentato il sindaco di Milano Beppe Sala, anche lui presente all’inaugurazione della Grande Brera a Palazzo Citterio. «Il cambiamento è la cifra di Milano. Milano è profondamente cambiata. Ora è la città ideale? Certamente no. Tra vent’anni sarà uguale? No, ci saranno altri interpreti che daranno la loro interpretazione del momento. Tutti devono sapere che Milano deve continuare a cambiare, perché è nel nostro Dna e perché lo vogliono i cittadini», ha ribadito Sala, invitando a prendere la riapertura di Palazzo Citterio «come segno di questa volontà».
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