A VILLA TOEPLITZ
‘Ndrangheta a Varese. Laurea da 110 e lode
Giulia Milani ha discusso la tesi sul radicamento della “mafia calabrese” in provincia. Parte integrante del lavoro anche gli archivi della Prealpina
“Varesotto sotto sequestro. ‘Ndrangheta, rapimenti e maxiprocesso tra cronaca e rivelazioni del primo infame”. È una tesi da 110 e lode quella discussa da Giulia Milani martedì mattina – 12 novembre –, a Villa Toeplitz, e con la quale si è laureata in “Storia e storie del mondo contemporaneo” all’Università dell’Insubria. Il lavoro – che ha avuto come relatore il professor Antonio Maria Orecchia e come correlatore il nostro Marco Croci – si è concentrato sull’analisi dell’insediamento della ‘ndrangheta in provincia di Varese tra il 1954 e il 1997, anno in cui la sentenza del maxi-processo “Isola Felice” stabilì per la prima volta la presenza della “mafia calabrese” nel Nord Italia. Nel mezzo, nove sequestri di persona a scopo estorsivo: da Emanuele Riboli fino ad Antonella Dellea, passando per Cristina Mazzotti, Paolo Lazzaroni, Antonio Parma, Giovanni Piazzalunga, Giorgio Bortolotti, Tullio De Micheli e Andrea Cortellezzi. Storie che hanno segnato l’opinione pubblica e sono state raccontate sulle pagine del nostro quotidiano. E proprio La Prealpina è stata parte integrante del lavoro di Giulia che, stagista per oltre un anno nella nostra redazione, ha consultato gli archivi del giornale per completare la sua ricerca. Al termine della discussione, la commissione di laurea ha valutato il suo percorso accademico con il massimo dei voti.
A Giulia, le più sentite congratulazioni da tutta la redazione della Prealpina
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