INCHIESTA HYDRA
Niente custodia cautelare per il figlio del boss Rispoli
Rigettata dal Riesame la richiesta di ordinanza a carico di Alfonso Rispoli. Il padre Vincenzo “comandava” a Legnano e Lonate Pozzolo

Rigettata dal Tribunale del Riesame la richiesta di ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Direzione Antimafia di Milano a carico di Alfonso Rispoli nell’ambito dell’inchiesta Hydra, la cui ipotesi investigativa delineerebbe una sorta di confederazione tra ‘ndrangheta, camorra e mafia. Dopo il gip Tommaso Perna, anche il Riesame ha escluso che il figlio del boss del locale di Legnano e Lonate Pozzolo, Vincenzo Rispoli, condannato all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio di Cataldo Aloisio avvenuto a Legnano nel settembre del 2008, facesse parte dell’associazione di stampo mafiosa e agisse da tramite con il padre, attualmente sottoposto al carcere duro a L’Aquila.
IL COMMENTO DELL’AVVOCATO
«Il Trubunale della libertà ha rigettato l’appello del pm. Ha ritenuto fondate le mie eccezioni - ha commentato il difensore, l’avvocato Michele D’Agostino. - Alla luce di questa ordinanza del Riesame, la stessa Procura potrebbe optare per un proscioglimento». Diverso il destino del padre di Alfonso, Vincenzo, nei confronti del quale la Dda ha invece ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa. Stesso discorso per Massimo Rosi, pregiudicato di Rho che secondo la l’Antimafia sarebbe stato investito dallo stesso Vincenzo Rispoli.
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