INTERROGATORIO
«Non volevo uccidere mio marito»
Parla Laura Taroni, l’infermiera accusata del delitto di Massimo Guerra. «Solo avvelenarlo per renderlo innocuo»

«Non volevo ucciderlo, non è mai stata quella la mia intenzione. Avvelenarlo sì, ucciderlo no. Volevo solo renderlo innocuo»: a distanza di sei mesi dall’arresto, trapelano alcuni particolari dell’interrogatorio dell’infermiera Laura Taroni, accusata dell’omicidio del marito Massimo Guerra e sospettata di avere eliminato la madre, Maria Rita Clerici, e il suocero Luciano. Taroni, indagata insieme con l’amante Leonardo Cazzaniga per alcune morti legate alla somministrazione di farmaci, ha ammesso di avere dato a Guerra alcune medicine, che di fatto lo hanno condotto alla morte. Il consulente psichiatrico nominato dall’avvocato Monica Alberti, Nicola Poloni, ha terminato le valutazioni elaborate sulla base dei colloqui in carcere e sull’esito dei test effettuati: sarebbe giunto alla conclusione che Laura sia affetta da un forte disturbo della personalità.
Servizio completo sulla Prealpina del 16 maggio
s.c.
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