LAGO DI LUGANO
Il ritorno del re del Ceresio
Aumentano le presenze di pesce persico ma anche di coregone, due specie pregiate da tempo in calo. Grazie all’uomo

Il pesce persico è tornato ai livelli di qualche anno fa, mentre recentemente si è riaffacciata sul lago Ceresio pure un’altra specie pregiata, il coregone. Merito anche dell’Unione pescatori del Ceresio che, in questi giorni, nei pressi del canneto in località Bagatt, sta posizionando le fascine per le uova di pesce persico. Si tratta di un metodo studiato dall’uomo, senza alcun impatto sull’ambiente, per ricreare l’habitat necessario alla posa e allo schiudimento di uno dei pesci di lago più rinomati e apprezzati anche in cucina.
«Purtroppo coi fondali atrofizzati e privi di alghe - spiega Fiorenzo Previatello, presidente della realtà lacustre - il pesce persico ha subito un calo vistoso di presenza all’inizio degli anni Novanta. Poi, lentamente, grazie anche al nostro lavoro di ripopolamento, siamo tornati quasi alla normalità, ottenendo un ottimo risultato».
Di statistiche ufficiali non ve ne sono perché, rispetto alla provincia di Como e al Canton Ticino, il bacino varesino del Ceresio non prevede più i libretti salva-catture. Ma la conta di chi vive il lago tutte le settimane, come i pescatori, è positiva.
Inoltre, accanto al pesce persico, la novità riguarda il coregone: «I pescatori professionisti e quelli in barca - continua Previatello - ci hanno segnalato numerose presenze di coregone che era calato bruscamente alla fine dello scorso secolo. Assieme al persico e al lucioperca è una delle specie più pregiate. Merito anche delle immissioni di avannotti da parte delle pescicolture di Brusimpiano e Ranco».
Servizio completo sulla Prealpina di giovedì 16 febbraio
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