PIRATERIA INFORMATICA
L’hacker saccheggia l’anagrafe
Violato da sconosciuti l’archivio comunale, si teme per il furto di dati sensibili
L’allarme corre in linea e non ha bisogno della fibra per andare spedito. Il sistema informatico comunale è caduto preda di un attacco hacker, che ha del paradossale in un paese in cui le connessioni vengono spesso accusate di essere oltremodo lente. Nulla ha però impedito a un malintenzionato di fare danni ancora non quantificabili. A quanto riferito dal sindaco Roberto Cattaneo, tutto è iniziato con un sollecito che suona sospetto solo a posteriori. Senza entrare nei dettagli di una faccenda ancora monitorata dagli inquirenti specializzati, alla casella di posta elettronica del municipio sarebbe arrivata una e-mail in apparenza inviata dal ministero degli Interni che richiedeva il rilascio di codici di ingresso per svolgere delle verifiche. È anche vero che di simili, che si pretendono inviate da poste, banche o altri enti, ne arrivano regolarmente ogni giorno a chiunque disponga di una posta elettronica e se non finiscono direttamente nello spam, ci vuole poco a capire che si tratta di una frode. Chi ha pensato però di farla al Comune di Nosate era ben più attrezzato di un normale truffatore. Quanto meno era in possesso di informazioni specifiche e circostanziate, anche difficili da immaginare di poter reperire: una su tutte il fatto che fossero da poco arrivate in municipio le smart-card contenenti i codici di sicurezza del sistema informatico che vengono rilasciate direttamente dal ministero solo al sindaco e ai suoi più stretti collaboratori. Per farla breve, dopo uno scambio di mail anche in parte finalizzato ad approfondire la cosa, colui che si sarebbe poi rivelato un hacker ha ottenuto quanto abbisognava per entrare nel sistema informatico civico, sabotarlo e farci ciò che voleva finché non è stato dato l’allarme. A distanza di due ore, infatti, il personale avrebbe notato delle anomalie, a cominciare dall’apertura di e-mail riservate. Così sono stati allertati i carabinieri, i quali, sotto formale denuncia anche rivolta alla società che avrebbe dovuto vigilare sulla sicurezza del sistema, vanno ora svolgendo le indagini. Dal punto di vista informatico, una volta attuate le necessarie misure volte a neutralizzare l’attacco, si sta procedendo ancora alla verifica dei danni. Di certo, la privacy dell’archivio anagrafico è stata violata, ma sarebbe il meno. Si teme invece per i dati sensibili, soprattutto quelli inerenti ai pagamenti, di cui il pirata informatico potrebbe servirsi in vario modo. Dal canto suo, il sindaco raccomanda calma e fiducia che le cose si risolveranno per il meglio. Se poi vale il detto del mal comune, si pensi che prima di Nosate un simile attacco è stato registrato anche a Magenta e ancora non è del tutto risolto.
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