PERIFERIA DIMENTICATA
Notti pericolose in via Salgari
Auto rotte, fuoco, vandalismi, l’altra sera estintori svuotati sulle macchine. Sopralluogo di sindaco e assessore: «Noi lasciati soli». Ma loro: «Si cambia»

Quando giovedì mattina il sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore alla sicurezza Massimo Rogora e il comandante dei vigili Claudio Vegetti sono arrivati in via Salgari per un sopralluogo, la gente dei palazzi popolari è scesa in strada ad accoglierli con una frase secca: «Ci avete abbandonati». Uno sfogo figlio di tante richieste avanzate al Comune negli anni ma mai ascoltate. «Questa è la terra di nessuno, non avete mosso un dito». Il tutto prendendosela con chi è in sella da poche settimane. E infatti gli esponenti di giunta hanno replicato: «Siamo qui per voi, fateci vedere i problemi e in breve concordiamo come risolverli». Se ne sono andati con tante strette di mano, accompagnati dalla speranza che sia la volta buona.
Già, perché in questa fetta di periferia che corre fra il Redentore e Beata Giuliana, gli animi sono esasperati per mille motivi e altrettanti episodi. L’ultimo dell’altra sera, quando qualcuno del gruppo di ragazzotti che stazionano ogni sera da quelle parti, ha rubato gli estintori dai palazzi e li ha scaricati sulle macchine, danneggiandone alcune. Solo tre giorni prima, com’era già successo altre volte, era stato dato fuoco a un cassonetto di rifiuti. Il tutto da aggiungere a vandalismi diffusi, schiamazzi ma anche giri sospetti di spaccio.
«Uno scenario così è da favela», sentenzia Rogora. «In effetti si tratta di una situazione al limite, sono già pronti interventi per ripulire, sistemare e fare prevenzione». Come detto, al suo fianco anche il sindaco Antonelli, che spiega: «Le prime cose che ho chiesto di fare sono la rimozione di una macchina abbandonata, l’installazione di telecamere di videosorveglianza, la pulizia generale dell’area». Ma non solo: «Ho già telefonato ad Aler per dire che non possono lasciare le case in quelle condizioni. Quindi, o intervengono loro a mettere le famiglie in una situazione di decoro, oppure intervengo io in maniera drastica».
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