CHIESA
Nuovi sacerdoti «testimoni della gioia di vivere»
In Duomo, l’arcivescovo Delpini ha ordinato undici nuovi don: quattro sono del Varesotto e dell’Altomilanese

«Si fanno avanti, ma non come eroi solitari. Si fanno avanti questi nostri fratelli perché vengono da una Chiesa viva, perché sanno della preghiera di Gesù che li consacra nella verità, perché sanno dell’opera dello Spirito che li consacra nell’unità». Così si è conclusa, oggi, sabato 7 giugno, l’omelia che l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha pronunciato nel corso di una solenne celebrazione eucaristica in un Duomo gremito, durante la quale ha conferito per imposizione delle mani l’ordinazione presbiterale a 11 nuovi sacerdoti della Diocesi ambrosiana. Tra i nuovi sacerdoti, quattro sono del Varesotto e dell’Altomilanese: Massimiliano Rossignoli, 31 anni, della comunità pastorale di Sant’Eusebio di Casciago; Marco Eliseo, 30 anni, della comunità pastorale Madonna della Selva di Fagnano Olona; Riccardo Borsani, 27 anni, della comunità pastorale Sant’Ambrogio di Parabiago; Luca Crespi, 35 anni, della comunità pastorale di San Fermo martire di Nerviano.
«LA RETORICA DEL DECLINO»
Nell’omelia, monsignor Delpini non ha nascosto le difficoltà a cui potranno andare incontro i nuovi preti ambrosiani, sia per il contesto in cui «imperversa la retorica del declino a proposito della Chiesa» sia per la sproporzione che questi sacerdoti avvertono rispetto alla missione da compiere. Tuttavia, nonostante siano in un «numero modesto», e «nel clima pervasivo di scetticismo e depressione che insidia tutte le generazioni e smentisce che la vita sia desiderabile, loro si fanno avanti: ci mettiamo in cammino per essere testimoni della gioia di vivere, di dare vita, di mettere mano all’impresa di aggiustare il mondo».
«LA CHIESA VIVE»
Questa classe di preti, ha proseguito l’Arcivescovo, è il segno «che la Chiesa c’è! La Chiesa vive! La Chiesa è lieta e c’è una pienezza della gioia che abita nei discepoli di Gesù e fruttifica in opere meravigliose di evangelizzazione, di carità, di ammirevole solidarietà». A dare forza a questo cammino non è la presunzione di bastare a se stessi: questi presbiteri «pregano che lo Spirito li renda fratelli e uniti nel presbiterio diocesano, dentro la Chiesa, perché sanno che c’è una sola via convincente per la missione: la comunione che si fa servizio».
All’esterno del Duomo poi, si è svolta l’attesa e tradizionale festa con familiari, amici, compagni di seminario e fedeli delle parrocchie in cui i neo sacerdoti hanno svolto il loro servizio in questi anni.
Giovedì 19 giugno, alle ore 11.30, nella Cappella arcivescovile, l’Arcivescovo annuncerà ai nuovi sacerdoti le comunità in cui prenderà avvio il loro ministero.
© Riproduzione Riservata