IL CASO
Olgiate Olona, cattivi odori al rione Balina
Proteste da parte dei residenti dopo i casi di aviaria in un allevamento
Situazione sempre più difficile sul fronte dei cattivi odori al rione Balina di Olgiate Olona, dov’è stato riscontrato nelle scorse settimane un focolaio di influenza aviaria: «In questi giorni delegazioni di cittadini vengono in municipio per lamentarsi della recrudescenza degli odori, definiti nauseabondi – rende noto il sindaco Giovanni Montano – Comprendiamo perfettamente il loro disagio di vivere in una zona ormai irrespirabile, tanto più che si segnalano nuovi sciami di mosche che, per stagionalità e intensità, risultano anomale. Dal canto nostro abbiamo fatto quanto in nostro potere collaborando con gli enti coinvolti».
Il 13 novembre il Sistema Socio-Sanitario di Regione Lombardia – Ats Insubria Dipartimento Veterinario ha emanato un’ordinanza con cui dispone diverse misure per l’azienda agricola: sequestro, abbattimento e distruzione degli animali presenti, a seguito dell’accertamento del focolaio di aviaria; pulizia e disinfezione di tutti i locali e delle aree circostanti; divieto di ripopolamento della struttura per almeno 21 giorni dal completamento delle operazioni di bonifica.
Il 17 novembre, il Comune ha diffuso un comunicato confermando ufficialmente la presenza del focolaio nell’azienda agricola. «Ad oggi risulta che tutte le carcasse delle galline ovaiole soppresse siano state regolarmente smaltite tramite incenerimento, secondo le procedure previste dalla normativa vigente. Abbiamo richiesto conferma formale che quanto dichiarato sia stato svolto. Tuttavia continuano a pervenire segnalazioni da parte dei cittadini relative alla presenza di odori intensi, rilievi confermati anche da pattuglie della polizia locale e da consiglieri comunali che, recandosi in loco o vivendo nelle prossimità, lo hanno appurato di persona. Gli odori presentano intensità che, percettivamente, sembrerebbero riconducibili a materiale biologico e/o chimico, con ripercussioni significative sulla vivibilità dell’area».
Ats Insubria Dipartimento Veterinario, rispondendo alle richieste del Comune e della cittadinanza, ha comunicato quanto segue: «A seguito della conferma del focolaio di HPAI in data 12 novembre, il Dipartimento Veterinario ha disposto tutte le attività previste dalla normativa di settore per estinguere nel più breve tempo possibile il focolaio. In particolare: è stato effettuato l’abbattimento di tutti i volatili presenti tramite ditta convenzionata con Regione Lombardia; le carcasse sono state successivamente trasportate da ditte specializzate verso impianti di rendering per la loro distruzione; sono state distrutte anche le uova e ogni altro prodotto o materiale ritenuto infetto o sospetto tale. Tutte le attività si sono svolte nel rispetto delle norme di biosicurezza e benessere, sia degli animali sia degli operatori coinvolti. Le operazioni sono da considerarsi concluse, fatta eccezione per il completamento dello smaltimento del mangime».
È stato anche confermato che in allevamento non sono più presenti volatili né uova; sono già iniziate le procedure di pulizia e disinfezione dei capannoni e delle aree restanti; la pollina presente nei capannoni è stata stoccata in platea, irrorata con disinfettante e coperta; per un periodo minimo di 42 giorni la pollina non potrà essere rimossa per successivo smaltimento; tutte le attività sono state svolte sotto la costante presenza di veterinari ufficiali che non hanno evidenziato alcuna non conformità.
Per garantire chiarezza e trasparenza, l’amministrazione comunale ha richiesto ad Ats Dipartimento Veterinario: la verifica puntuale delle attività effettivamente svolte nel sito; la documentazione completa sullo stato delle procedure in corso; le modalità di smaltimento adottate; le specifiche tecniche dei trattamenti effettuati su carcasse e pollina; una stima aggiornata dei tempi necessari per completare definitivamente la bonifica.
La polizia locale continua a monitorare la situazione degli odori, che si avvertono di notte, al primo mattino e a tarda sera.
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