IL FLAGELLO
Insetti: disinfestazione ecologica
Segnalati sciami di moschini nelle zone periferiche, la lotta passa anche per il rispetto dell’ambiente

«Ma quante mosche, ma quanti moscerini… Ormai li respiriamo». Ogni estate è sempre lo stesso copione: nelle zone di periferia proliferano gli insetti molesti, che non danno tregua agli abitanti.
È inspiegabile: non si sa se ad attirarli sia il cambiamento climatico oppure il tipo di terreni. Certo è un disagio che si aggiunge alla già insopportabile presenza di zanzare e calabroni.
Ma perché ce ne sono così tanti? Innanzitutto va chiarito che non è solo un problema di Olgiate ma di tutta la provincia. Non ci sono risposte scientifiche: un’ipotesi credibile è che sia colpa del cambio climatico. Fra metodi naturali e disinfestazioni, ci sono tutte le difese che servono e il Comune sta facendo la sua parte: sono frequenti le opere di demuscazione compiute su tutto il territorio.
Da oggi, addirittura, saranno meno invasive per l’ambiente e per la salute: in accordo con la ditta Mouse & Co, affidataria del servizio, è stata predisposta una modalità più ecologica per eseguire gli interventi di disinfestazione dalle mosche.
«In collaborazione con l’ufficio tecnico comunale – rende noto Villa Gonzaga – personale specializzato ha provveduto a posizionare, per diversi giorni, una trentina di pannelli attrattivi ad azione insetticida in zone considerate strategiche in quanto sedi di possibile sviluppo di focolai».
In pratica è stato deciso di sospendere gli interventi con l’atomizzatore a cannoncino, privilegiando procedure a basso impatto ambientale atte a proteggere la salute dei cittadini e degli animali da affezione.
Intanto c’è chi si attrezza per conto proprio: è l’olgiatese Stanislao Prodan, che si è ingegnato brevettando un efficace metodo di difesa naturale, che sta diffondendo fra residenti e agricoltori esasperati soprattutto dai moscerini. «Basta prendere una bottiglia di plastica e applicarvi uno speciale tappo che si aggancia ai bordi del collo pur restando sollevato – spiega - all’interno, nel caso di mosche e moscerini, bisogna mettere mezzo litro d’acqua e 20 o 30 grammi di pesce crudo: sarde o sardine; qualcun altro, come una fattoria di Fagnano, usa solo aceto. Fatto sta che funziona: gli insetti, attirati dall’odore, entrano nella bottiglia e muoiono».
La stessa tecnica funziona per vespe e calabroni: mezzo litro di birra e due cucchiai di zucchero o miele; oppure tre cucchiai di zucchero o miele e un bicchiere di aceto; c’è anche chi usa mezzo litro di vino bianco dolce e mezzo bicchiere di sciroppo alla menta.
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