CHEMISOL
«Qui non c’è una Chernobyl»
I vertici: intera area sotto controllo e continui monitoraggi

«Questa non è una Chernobyl: è ora di finirla di far passare il polo chimico come il luogo più inquinato della zona».
I vertici di Chemisol Italia srl scendono in campo per difendere il loro operato e sgombrare il campo, definitivamente, da quello che ritengono un luogo comune fin troppo diffuso: che nell’ex Montedison ci sia chissà quale inquinamento e, peggio, uno scarso monitoraggio.
«Stiamo conducendo la procedura di bonifica in ottemperanza alla normativa ambientale vigente e alle prescrizioni degli enti di controllo preposti, come attestato dagli atti amministrativi – precisa Chemisol, toccando la questione più spinosa che sta a cuore ai Comuni di Olgiate Olona e Castellanza e al Comitato Valle Olona Respira – Fra l’altro è ora di chiarire una volta per tutte che non possono essere i Comuni a prescrivere la bonifica del sito (che rimane una nostra priorità) bensì la Regione».
Un chiaro riferimento a chi auspica un protocollo fra le due municipalità per decidere destinazioni univoche nei Piani di governo del territorio, obbligando alla bonifica totale: la competenza - ribadiscono quanti gestiscono la realtà industriale - è dell’amministrazione regionale. L’azienda entra quindi nel dettaglio delle opere attuate o da attuare per mettere in sicurezza il sito: «L’intera area interessata dal polo multi-societario è attualmente sottoposta a messa in sicurezza delle acque sotterranee tramite un importante intervento di barrieramento idraulico gestito da Chemisol Italia. L’efficacia dell’impianto è periodicamente monitorata a garanzia della salvaguardia della matrice acque sotterranee».
E per quanto riguarda il suolo, com’è la situazione? «Sono state completate e validate le caratterizzazioni e approvati o in via di approvazione da parte degli enti preposti i progetti di bonifica, messa in sicurezza e analisi del rischio che, sulla base delle indagini, si rendono necessari solo su alcune porzioni del sito».
Alcuni di questi interventi sono stati già realizzati e altri sono previsti nel prossimo futuro. A Chemisol, in pratica, preme rimarcare che il polo chimico sia attualmente presidiato nella sua interezza rispetto all’esigenza di salvaguardia della salute pubblica.
E lo scenario futuro? «Solo in presenza di un piano di riqualificazione e sviluppo saranno possibili la pianificazione e la realizzazione complessiva degli interventi, che devono necessariamente tener conto della specificità delle destinazioni e degli utilizzi previsti per le diverse aree del polo».
Un riferimento, infine, alla bocciatura del Tar del Piano attuativo di Olgiate che prevedeva capannoni produttivi e commerciali: «Entro i termini di legge, Chemisol Italia srl procederà all’impugnazione della sentenza n. 933/2019 pronunciata dalla sezione II del TAR Lombardia, Milano».
Si prospetta quindi una battaglia al Consiglio di Stato.
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