LA TENDENZA
Cicchetti e shottini, dalla storia ai social
Migliaia di post sono dedicati ai “mini cocktail”

Chiamateli cicchetti, shortini e chiupiti: sono tutti i nomi di bicchierini dedicati ad alcol e liquori. E spopolano anche sui social. Su Instagram >cicchetto con oltre 20mila post, >shottini con quasi 12mila post, mentre >chupitos ne ha 186mila. Ma gli shottini vanno per la maggiore su Tiktok per >shottini ci sono oltre 4 milioni di visualizzazioni e per la challenge (ovvero una sfida fino all’ultima goccia di alcol) ci sono quasi 2 milioni e mezzo di visualizzazioni. Ma da dove vengono questi nomi? Gli shot arrivano dagli Stati Uniti, da qui il nome colloquiale tutto italiano, “shottini” per indicare i piccoli bicchieri colmi di liquore che si bevono con leggerezza ma soprattutto in un colpo solo, ovvero “shot” in inglese. Possibile appunto per la quantità non elevatissima di liquore contenta all’interno. In realtà questi piccoli bicchieri hanno una loro storia: il cicchetto è usato da almeno 200 anni. Si tratta di un bicchiere di vetro spesso nato negli Usa diffusosi con il Proibizionismo ma la definizione è arrivata solo negli anni Quaranta del Novecento quando sono stati battezzati shotglass. Non è escluso che però il nome derivi anche dal fatto che chi degusta e sorseggia vini e liquori beva piccole quantità di alcol. Stesso concetto per lo spagnolo chupito, da bere tutto d’un fiato anche se riferito prevalentemente al rum da accompagnare al succo di pera. Se i bicchieri sono molto simili, l’italiano cicchetto ha però la differenza nel gesto e nel tipo di degustazione che non implica il consumo in un colpo solo. Il nome deriva probabilmente dal francese chiquet, dal verbo chiqueter, sminuzzare, e si rifà al concetto di sminuzzare e rendere piccole le dosi di alcol da bere. Quindi il cicchetto è l’alcol in formato ridotto, il chupito si succhia e metro lo shot è uno sparo, un colpo secco che va giù.
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